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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Montichiari

Catullo, bilancio fallimentare. Legambiente: «Stop ai ripianamenti»

Il bilancio dell'areoporto Catullo - trascinato dall'ennesima stagione fallimentare di Montichiari - chiude con una grave perdita di 26,6 milioni di euro. Per Legambiente, con quei soldi "gettati al macero" si potrebbero gestire sette asili nido e quattro parchi naturali

Mentre il vicino aeroporto di Bergamo è da record con 230 voli giornalieri e macina utili, creando però enormi disagi alla popolazione bergamasca, il Catullo - trascinato dall’ennesima stagione fallimentare di Montichiari - chiude con una grave perdita di 26,6 milioni di euro. Il primo scalo scoppia stretto tra le case, mentre Montichiari è vuoto e lontano dal centro abitato.

"Risse politiche per il controllo della gestione aeroportuale sono alla base di questa, altrimenti inspiegabile, grave situazione", commenta Dario Balotta, Responsabile trasporti di Legambiente della Lombardia.

"E’ una anomalia - continua l'ambientalista - che  una attività commerciale, normalmente in attivo come questa (in un ricco bacino di traffico passeggeri e merci), debba avere gestioni in perdita  ripianate con consistenti risorse pubbliche, alla provincia di Brescia spetta il 4,1% del totale, ai danni di altre ben più utili spese sociali".  

A quelle dello scorso anno, bisogna sottolineare, vanno aggiunte le perdite per milioni di euro che, per 12 anni consecutivi, la Provincia si è accollata lper il 15% delle quote detenute nel D’annunzio.

"Queste risorse potrebbero essere utilizzate per motivi sociali", aggiunge Balotta. "Ad esempio si potrebbero coprire i costi di gestione (rette comprese) di 7 asili nido , con 30 bambini per nido, o valorizzare e gestire aree verdi di pregio come 4 parchi naturali di dimensioni medie (mille ettari)".

Anche le aziende associate alla camera di Commercio, che detiene lo stesso pacchetto azionario della provincia, dovranno ripianare le perdite, ma in questo caso si tratta di libere, forse bizzarre, scelte dell’associazione.

"L’invito alla provincia - conclude infine il Responsabile trasporti di Legambiente - è quello di uscire dalla compagine societaria e chiedere una volta per tutte al Ministero dei trasporti, nel rispetto delle norme europee, una gara per l’affidamento della concessione aeroportuale ad una società di gestione vera".

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