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A2A: Ranci Presidente, Milano chiede l'addio alla governance duale

"Invitiamo coloro che sono coinvolti nel governo della società ad affrontare con grande rapidità e forza la necessità di tornare al governo monocratico". E' quanto ha chiesto il Comune di Milano al nuovo presidente Pippo Ranci

Pippo Ranci è il nuovo presidente del consiglio di sorveglianza (Cds) di A2A. L'ex presidente dell'Authority per l'energia, chiamato dal Comune di Milano per rilanciare A2A, è stato nominato dall'assemblea che ha rinnovato il consiglio per il prossimo triennio.

La vicepresidenza è andata a Fausto Di Mezza, esponente del Pdl ed ex assessore del Comune di Brescia, da cui è stato indicato non senza polemiche per un curriculum di impronta più politica che manageriale.

A Ranci e ai suoi consiglieri Milano ha affidato il compito di traghettare in corso di mandato A2A fuori dal sistema di governance duale: "invitiamo coloro che sono coinvolti nel governo della società ad affrontare con grande rapidità e forza la necessità di tornare al governo monocratico", ha detto in assemblea Davide Corritore, direttore generale del capoluogo lombardo. "L'auspicio - ha aggiunto - è che nella prossima assemblea si possa votare un Cda".

Sia Milano che Brescia, pur approvando la relazione sulle remunerazioni (6,3 milioni nel 2011 tra consigli e direttori generali) hanno chiesto una maggiore "sobrietà" per il futuro, con il taglio del 25% del costo del Consiglio di Sorveglianza.

Per farlo hanno proposto l'applicazione a presidente e vicepresidente del tetto introdotto dal governo Monti per i manager pubblici (295 mila euro), l'abolizione del gettone di presenza, l'abbassamento dei compensi per i comitati interni e la cancellazione dei compensi per le cariche rivestite nel gruppo.

"C'é stato un bel segnale di concordia, raccogliamo l'indicazione di sobrieta", ha detto Ranci promettendo "una governance trasparente" e "soluzioni condivise sui problemi". A questo punto il prossimo passo sarà la nomina del consiglio di gestione, compito che lo statuto assegna al Cds attraverso la presentazione di liste che potrebbero arrivare nel giro entro una decina di giorni.

"Ci mettiamo all'opera nei prossimi giorni" ha assicurato Ranci, che si vedrà con i suoi consiglieri Lunedì. Brescia dovrebbe indicare alla presidenza Graziano Tarantini, affiancato da Bruno Caparini e Gianbattista Brivio. Milano, per cui è tramontata la candidatura di Enrico Corali, tiene le carte coperte.

In passato è circolato il nome di Stefano Cao come possibile 'capoazienda' sponsorizzato da Milano ma i giochi sono ancora aperti e dovranno fare i conti con il ruolo che i Comuni vorranno assegnare ai due direttori generali, per cui è stata chiesta sia a Milano che a Brescia un'uscita dalla gestione.

"In tutte le nomine che abbiamo fatto non abbiamo mai guardato alle appartenenze politiche ma solo alle competenze e ai curriculum", ha assicurato Corritore. "Cerchiamo qualcuno che sappia confrontarsi con i mercati finanziari e abbia dimostrato capacità di gestione. Delle idee le abbiamo già".

(fonte: Ansa)

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