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«Riprendiamoci A2A!» Cesare Giovanardi e il Consiglio di Sorveglianza

Raccolte più di 500 firme per sostenere la sua candidatura, Giovanardi presenta un programma serio per il risanamento della municipalizzata made in Brescia. Partendo dall'acqua, e da una nuova società consortile

Cesare Giovanardi è il primo volto noto ufficialmente candidato al Consiglio di Sorveglianza della municipalizzata A2A. Primo animatore del gruppo Piccoli Azionisti A2A di Piazza Loggia, è noto alle recenti cronache cittadine per le sue battaglie democratiche contro gli sprechi del Comune di Brescia, vedi Brixia Sviluppo, e per la sua campagna di proposta per un risanamento della multi utility bresciana e milanese, alle prese con un bilancio sempre più difficile e un declino in Borsa chiaramente documentato (vedi grafico Teleborsa). Mercoledì scorso la consegna delle firme necessarie, oltre 500 nominativi tra cui spiccano membri di diverse associazioni di cittadini bresciani, dai citati Piccoli Azionisti a Tempo Moderno, da Vivicentro a I Soldi di Tutti, passando per Gli Amici di Corso Garibaldi, Cittadini in Movimento, Zona d’Ombra e Ama la tua Città. Non è mancato nemmeno il supporto dei ‘colleghi’ e amici Alfredo Cosentini e Francesco Patitucci, consigliere comunale il primo e regionale il secondo.

La storia recente di A2A purtroppo la conosciamo tutti. Dopo l’entusiasmo della fusione per incorporazione di ASM Brescia in AEM Milano e i primi paragoni con la grande RWE tedesca le cose sono andate sempre peggio. Le polemiche sui compensi troppo alti, qualche errore di gestione, l'avventura del Montenegro, e un valore azionario in calo costante dal 2008 ad oggi, tanto che ai piani alti già si discute di una nuova ricapitalizzazione, con conseguente riduzione della quota pubblica attualmente fissata al 54%, 27% al Comune di Brescia e 27% al Comune di Milano. Il sogno della grande municipalizzata alla tedesca, la RWE che conta 120 milioni di clienti tra Europa e Nord America, quasi 77mila dipendenti, quasi 45miliardi di fatturato, è rimasto tale. “Oggi più di prima, con la crisi in essere – racconta Cesare Giovanardi in esclusiva a BresciaToday – le grandi dimensioni e le casse comunali vuote favoriscono sicuramente la privatizzazione, realizzata a breve tramite le grandi banche che governano i rubinetti della liquidità finanziaria di A2A”.

ASM Brescia nasce nel 1908 con una duplice funzione l’una conseguente all’altra, la produzione e distribuzione di energia elettrica e il trasporto pubblico a elettricità. Ora i tempi sono cambiati, la concorrenza pure, e il teleriscaldamento pare già una struttura obsoleta, mentre il campo dei servizi offerti dalla multi utility della sponda bresciana fatica a stare dietro alle grandi offerte che possono permettersi ENEL o ENI. Ma allora, che fare? “Riprendiamoci A2A cominciando dall’acqua! – continua Giovanardi – Una società che deve essere risanata, e prima che sia troppo tardi. La prima cosa da fare è rispettare la volontà espressa dagli esiti referendari del giugno 2011: nel contesto bresciano si propone la creazione di una società speciale e consortile dei Comuni bresciani del ciclo idrico. Questo significa togliere la concessione A2A come hanno fatto Bergamo e con Milano già in questa condizione”.

“La nuova società speciale dell’acqua si occuperà di tutto il ciclo idrico, coinvolgendo così circa un centinaio di Comuni, da Brescia e dintorni e fino all’area Cogeme della Franciacorta, o la GardaUno gardesana. Ovviamente nell’ottica del pareggio di bilancio e non del profitto che, visti i precedenti, in breve potrebbe tramutarsi in perdita”. Un’idea che piace e funziona a Milano, ora anche a Napoli, e che vede in Parigi la massima avanguardia europea. E ancora: “Nell’ottica della riduzione del capitale pubblico, obbligata dal mercato e dalle norme vigenti, riconvertire buona parte del capitale azionario comunale bresciano di A2A (circa 600/700 milioni di euro) in risorse per affrontare le grandi problematiche ambientali della città, creando e fornendo servizi qualificati ed estesi anche nel campo del risparmio energetico alle famiglie e alle piccole imprese, in collaborazione con le associazioni dei consumatori/utenti”.

Con A2A alleggerita e ricapitalizzata si potrebbe allora “ristrutturare il bilancio comunale, nella parte corrente, prevedendo per il futuro l’assenza di dividendi o di perdite A2A, eliminando la pericolosa dipendenza da dividendi che ha caratterizzato in negativo gli ultimi anni”. Non c’è più molto tempo, arrivati a questo punto non si può più tornare indietro. Alea iacta est.

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(A2A in Borsa - Grafico 5 anni)

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