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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Bimbo gravemente malato chiede aiuto per una casa: "Nessuno affitta agli stranieri"

Affetto da una rara malattia degenerativa, è arrivato a Brescia, insieme alla madre, per ricevere le cure mediche adeguate.

Le sue ossa sono fragili come il cristallo: per questo Victor è costretto a usare un passeggino per spostarsi. Niente carrozzina: non è un cittadino italiano e il sistema sanitario nazionale non gli passa la sedia rotelle. Un bene di lusso per lui e per sua mamma Faith: partiti da uno sperduto villaggio del Kenia ed approdati a Brescia, un anno e mezzo fa, per ricevere le giuste cure, grazie ai fondi raccolti dalla Onlus Stella Cometa di Cosenza.

Il piccolo Victor - ha 6 anni anche se ne dimostra molti di meno - è un ‘bambino di cristallo’: dalla nascita è affetto da osteogenesi imperfetta, una rara malattia degenerativa che rende le ossa fragili e sottoposte a continue fratture. Ricoverato per lungo tempo al Civile, ha subito ben 7 interventi per rafforzare le sue gambine, attraverso l’inserimento di chiodi di metallo. Poi ha cominciato il percorso di riabilitazione e anche ad andare a scuola: ancora non può camminare, ma nella nostra città sta cercando di costruirsi un’esistenza normale, come tutti i bimbi. Nonostante gli sforzi dell’associazione - fondata nel 2004 dal padre missionario Battista Cimino- il piccolo Victor e la mamma non riescono a trovare un’abitazione. 

Sono stati ospiti della casa Ronald McDonald di Brescia e del centro d’accoglienza della San Vincenzo e ora cercano un appartamento per vivere come una normale famiglia. Peccato che per Victor e Faith non sembrano esserci abitazioni disponibili, nonostante sia la stessa associazione a garantire il pagamento costante dell’affitto:

“Abbiamo fatto il giro delle agenzie immobiliari di Brescia - ci spiega Marco Soliberto, presidente di Stella Cometa - ma non siamo riusciti a trovare una casa per Victor e sua mamma: tante abitazioni non sono idonee, per via delle barriere architettoniche, ma è capitato spesso che i proprietari si tirassero indietro una volta venuti a sapere che gli inquilini erano stranieri. Ci siamo scontrati con la diffidenza, nonostante sia stato fin da subito chiarito che sarebbe stata la nostra associazione a fare da garante e a pagare l’affitto. Anche le agenzie immobiliari ci hanno velatamente fatto capire che dietro alle difficoltà di reperire un appartamento c’era il paese d’origine di Victor e della madre”.

Da qui il nuovo appello, lanciato dall’associazione, ma anche dalle mamme dei compagni di scuola di Victor, per cercare una casa al piccolo: un bilocale arredato, possibilmente in zona Crocifissa di Rosa, per consentirgli di continuare a frequentare le scuola materna di via Gallilei. Come detto a sostenere le spese d’affitto sarà la Onlus che sa sempre sostiene Victor e decine di altri bambini africani.

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