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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Castegnato / Via Pianera

La strada davanti a una ditta tramutata in un bordello per viados

La presenza di travestiti in via Pianera a Castegnato non è una novità, residenti e commercianti si sono ormai rassegnati a conviverci. Ma ora un imprenditore ha persino acquistato un campo, per evitare che venga usato come latrina e bordello

Un mercato del sesso H24. Si presenta così via Pianera a Castegnato. A qualsiasi ora del giorno e della notte sul ciglio della strada, o seduti sui muretti a pochi metri dai cancelli delle fabbriche, ci sono i viados. Ormai fanno parte dell'arredo urbano, come la segnaletica stradale. Si danno il cambio e fanno i turni per non lasciare mai sguarnita la zona. Sempre le stesse facce, che chi lavora nella zona conosce alla perfezione. Tanto che ormai si salutano l'un l'altro.

Il problema esiste da almeno un decennio ed è ben lontano dal risolversi. Le forze dell'ordine si vedono raramente e comunque possono fare ben poco - la prostituzione non un è reato, lo è lo sfruttamento - l'amministrazione comunale ha provato con le sanzioni ai clienti. Multe salate a chi viene beccato in compagnia dei vaidos. Ma non è servito come deterrente. Anche i cittadini di Castegnato le hanno provate tutte: dalla raccolta firme, alla denuncia mezzo stampa, social network e via discorrendo, ma non nulla ha funzionato. Così hanno ormai smesso di protestare e  si sono rassegnati a convivere con il degrado e con i viados. A dar loro manforte pare essere intervenuta la crisi economica: "Da quando è cominciata la crisi la presenza di Viados è diminuita - racconta Carlo Pucci, titolare di un'azienda siderurgica di via Pianera -.  Adesso si contano sulle dita di una mano, una volta erano molti di più. Il calo non è dovuto ad azioni di contrasto, di fatto non ce se sono mai state, ma alla netta diminuzione del potere d'acquisto."

In questi anni Carlo Pucci e i suoi operai  hanno assistito a scene da film d'exploitation. Non sono solo gli atteggiamenti volgari, i vestisti  succinti o inesistenti, e il continuo via vai a deturpare l'immagine della zona. “Molto spesso ci sono state delle risse e degli episodi violenti e noi siamo dovuti intervenire per placare la situazione, sostituendoci alle forze dell'ordine. Abbiamo visto di tutto: sassaiole, bastonate ed aggressioni di massa ai clienti che spesso i viados cercano di derubare”.

Il campo che sorge a fianco dell'azienda di Carlo è un bordello e una latrina a cielo aperto: tra l'erba alta, anche in pieno giorno, i viados esercitano la propria “professione” ed espletano i bisogni corporali, senza cercare alcun riparo o angolo poco visibile. Nelle aiuole e sull'asfalto lasciano di tutto: dai resti del cibo, ai preservativi, ai vestiti. Cumuli di sporco che attirano i topi, altri assidui frequentatori della via. Gli incaricati del comune passano a pulire una volta al mese, così ogni mattina tocca a chi lavora nella zona fare piazza pulita dell'immondizia.

Per provare ad arginare il problema, Carlo ha messo dei cestini dello sporco sulla strada ed invitato i viados ad usarli:
“Visto che dobbiamo arrangiarci da soli, ho messo in campo la diplomazia, con alcuni di loro si può anche ragionare, più volte i miei operai escono a chiedergli di non lavorare proprio davanti ai nostri cancelli e di utilizzare i cestini che gli abbiamo fornito”.

L'imprenditore ha anche messo mano al portafogli e ha comprato il campo sul quale si affaccia il lato sinistro della ditta. Una volta acquistato il terreno edificherà dei muri di recinzione per fare in modo che non venga più usato dai viados come bagno e bordello a cielo aperto. Una spesa da 60 mila euro, resa necessaria per far sì che i clienti e i lavoratori della sua ditta non siano costretti ad assistere a scene da film porno ogni santo giorno.

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