Oltre mille uccelli surgelati pronti per lo spiedo: nei guai un cacciatore
Un cacciatore, aiutato dal figlio, ha accumulato un tesoro di uccelli protetti: è stato denunciato
Un'operazione in grande stile che ha messo la parola fine a un traffico decisamente importante di uccelli proibiti, catturati con metodi illegali. Nei guai è finito un 52enne Valsabbino residente a Bione, coadiuvato nella sua attività illecita dal figlio 23enne. Tra le altre cose, l'uomo non è risultato essere in possesso della licenza di caccia.
Protagonisti della lunga e articolata indagine che ha portato alla luce l'attività illecita di padre e figlio sono stati i militari delle stazioni di Vobarno, Gavardo, Vestone e Bagolino. Grazie ad appostanti e pedinamenti, i militari hanno scoperto ben cinque siti di uccellagione, luoghi nei boschi dove vengono catturati gli uccelli grazie ad esemplari vivi che attirano i propri simili grazie al canto.
Tra gli esemplari utilizzati per i richiami sono stati trovati pettirossi, passere scopaiole, lucherini e crocieri. Grazie a questi uccelli - 59 sono stati liberati sul posto, altri 12 sono stati trasferiti in un centro di recupero per la fauna selvatica - padre e figlio hanno catturato, ucciso, spennato e messo nel congelatore, ben 1.140 animali, suddivisi in vaschette di alluminio e pronti per gli spiedi.