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Cronaca

Paolo, la lettera dopo la sentenza: «Hanno perso Giustizia e Verità»

Dopo la sentenza che ha assolto tutti e nove gli agenti della Celere accusati del pestaggio dell'ultras bresciano, arriva l'annuncio del ricorso in appello e una lettera di ringraziamento per chi lo ha sostenuto

Dopo la sentenza di ieri, cha ha visto assolti tutti i suoi presunti carnefici, Paolo Scaroni - confortato da famiglia e amici tifosi - ha annunciato il ricorso in appello.

"Venerdì, per quanto mi riguarda, hanno perso la Giustizia e la Verità - si legge nella lettera che Paolo ha scritto dopo la sentenza -, venerdì hanno vinto gli Ultras: tutti i Gruppi, arrivati da tutta Italia, hanno dato prova di grande civiltà, rispettando la volontà espressa dalla mia famiglia di non prestare il fianco. Non è stato facile per me e non è stato facile per loro. Paolo Scaroni, cittadino cui hanno strappato un pezzo di vita ma che non ha perso la voglia di lottare. La 'battaglia' non è finita, semmai è appena cominciata; abbiamo due armi potentissime, che nessuno ci può togliere, cuore e cervello: usiamole fino in fondo, per ristabilire la Ragione e l’Onestà!".

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"Desidero ringraziare - continua la lettera - tutte le persone che venerdì mi sono state vicine: i cittadini, la stampa, le Istituzioni e il Brescia Calcio. Più di tutti, concedetemelo, voglio ringraziare gli Ultras di tutta Italia: quelli che erano a Verona venerdì, quelli che sono venuti nelle precedenti udienze e quelli che mi hanno testimoniato la loro solidarietà in altri modi. Ringrazio di cuore i ragazzi del mio Gruppo, Brescia 1911, per aver lottato per me e con me e per essere andati contro tutti in nome di un’amicizia vera; li ringrazio per aver sempre mantenuto un profilo basso e per aver accolto la richiesta mia e della mia famiglia di non lasciarsi trasportare dalla rabbia, anche nel caso in cui la sentenza fosse stata negativa".

"La cosa più facile - conclude il tifoso bresciano - era lasciare libero sfogo alla rabbia e alla frustrazione represse a lungo in tutti questi anni; la cosa più difficile era rimanere lucidi e non fornire alcun pretesto perché qualcuno potesse dire: gli Ultras hanno fatto casino".

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