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Cronaca Montichiari

Truffa al fisco per 350 milioni: tra gli indagati anche un bresciano

Una ventina di azienda coinvolte e 15 indagati: l'operazione "Filo d'Arianna" sulle false fatturazioni nel settore dei fili elettrici. Una frode al fisco per 350 milioni di euro

Almeno una ventina le aziende coinvolte, e in una decina di province: Brescia, Bergamo, Cremona, Milano, Padova, Vicenza, perfino Roma. L'operazione della Guardia di Finanza è stata denominata “Filo d'Arianna”: in tutto si contano 15 indagati, l'accusa è di frode fiscale. Avrebbero “stampato” fatture false per oltre 350 milioni di euro.

Tra gli indagati anche un noto imprenditore bresciano: Basilio Gnutti, nipote dell’ex ministro leghista Vito Gnutti, già rinviato a giudizio per ricettazione e frode fiscale con la sua "Brescia Trading" di Borgo Poncarale. Insieme a Domenico Di Fonso (ex presidente di Confindustria Vicenza ed ex professore alla Luiss di Roma) sarebbe stato il “capofila” della truffa fiscale.

Il modus operandi: fatture false per l'acquisto e la produzione di fili e cavi elettrici. Si sarebbero appoggiati a diverse società inesistenti, che servivano solo a produrre le fatture false. Oltre alle aziende che facevano capo a Gnutti e Di Fonso, altri imprenditori coinvolti.

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