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Cronaca

Trenord e il contratto alla rovescia: "Più soldi se arriviamo in ritardo"

La denuncia di un gruppo di macchinisti anonimi: "Trenord ci paga in base alle ore di 'guida', se arriviamo puntuali siamo penalizzati". E intanto Roberto Maroni annuncia il rinnovo della 'flotta'

Un contratto alla rovescia, e che premierebbe i ritardi invece le puntualità. Questo quanto raccontato da un gruppo di macchinisti di Trenord e pubblicato dalla Gazzetta di Mantova. Un contratto, firmato nel giugno nel 2012, che prevede ‘tariffe’ per chi guida i treni di 6 euro ogni ora per le prime due, di 9 euro per la terza, di 12 per la quarta e via così, sempre a salire. Con tanto di bonus di 30 euro al raggiungimento delle cinque ore di lavoro, o di 40 per chi ne fa sette di fila.

Come denunciato sulle pagine del noto quotidiano mantovano dai “macchinisti anonimi” – ma per cui oggi la denominazione corretta è ‘agenti di condotta’ – ha del paradossale. Ma che potrebbe svelare una realtà nascosta, e che a conti fatti (soprattutto dai pendolari) spiegherebbe davvero tante cose.

“Il contratto è alla rovescia – raccontano ancora i macchinisti alla Gazzetta – perché se io rispetto il mio orario guadagno meno di chi accumula ritardo. Peggio: se io arrivo in anticipo mi vengono decurtati 20 centesimi al minuto. La morale? Al netto dei guasti, è pure capitato che qualche collega rallentasse apposta la marcia”.

Trenord: contratto che premia i ritardi,
“trattativa per rimuoverlo”

Casi isolati ma che comunque si sarebbero verificati. Conseguenze a tratti naturali per quella che a tutti gli effetti è una retribuzione proporzionata al minutaggio, alle ore di percorso accumulate. Un fulmine in un cielo che però era già plumbeo. A poche settimane dalla notizia di un impegno condiviso, da parte di Trenord, per migliorare la qualità del proprio servizio anche riducendo i ritardi.

E sembra che qualcosa si sia mosso, con un miglioramento di circa 8 punti percentuali – fino a sfiorare l’80% - per quel che riguarda il ‘tasso’ di puntualità. Anche se, attaccano ancora i macchinisti scontenti, il fantomatico premio Top Gun per i conducenti più puntuali sarebbe “un progetto da cartone animato, una spilletta da appuntarsi il bavero”.

Il presidente di Regione Lombardia intanto annuncia un ampio rinnovamento della ‘flotta’. Roberto Maroni conferma che da qui a pochi mesi l’età media dei convogli lombardi non supererà i 20 anni, e il 50% degli stessi saranno treni tutti nuovi. Ne arriveranno infatti almeno 18, di cui 12 elettrici e 6 a diesel. 

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