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Cronaca

Stamina: niente Miami, cambio di università per i test

Ad annunciarlo su Facebook, il diabetologo Camillo Ricordi. Intanto Vannoni annuncia che, se i campioni a Brescia verranno bloccati, gli esami saranno effettuati con nuovi prelievi

I test sui prodotti cellulari utilizzati nel metodo Stamina verranno fatti in un'altra università estera. Ad annunciarlo, tramontata la possibilità di eseguire gli esami nei laboratori dell'Università di Miami, è il diabetologo Camillo Ricordi, in un post sulla pagina Facebook dell'associazione non profit 'The Cure Alliance' di cui è presidente. Il Paese non verrà però reso noto, per evitare, ha affermato il presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, "ingerenze da parte dello Stato italiano". "E' già stato comunicato a chi di dovere - si legge nel post di Ricordi - dove si potranno completare i test di caratterizzazione cellulare. Chi ha detto che 'The Cure Alliance' si ferma? Non si potrà fare la caratterizzazione a Miami, ma la ricerca e il processo di verifica vanno avanti".

Intanto, Vannoni annuncia che Stamina "farà ricorso contro la diffida dell'Agenzia del farmaco agli Spedali di Brescia, ma se non potremo avere la disponibilità dei campioni cellulari presenti a Brescia - spiega - faremo, all'estero, dei test ex novo, procedendo cioè al carotaggio per il prelievo delle cellule staminali dal paziente e alla produzione cellulare direttamente in loco nelle strutture del Paese dove saranno fatti i test".

Il presidente di Stamina Foundation chiarisce quindi i rapporti con l'azienda Medestea: "Con l'azienda c'è un accordo per lo sviluppo all'estero della metodica Stamina, previo il via libera delle autorità statali locali e con il limite che il trattamento resti gratuito per i pazienti. Medestea gestisce infatti due società in Svizzera: una ha il know how del metodo Stamina per l'estero e l'altra è specializzata nella costruzione di laboratori. La richiesta di riservatezza al ministero - aggiunge - è anche in virtù di tale accordo". Medestea avrebbe 'in cambio' dovuto versare "2 mln di euro per lo sviluppare l'attività in Italia, dei quali sono però stati versati ad oggi 450mila euro". Nel caso in cui lo sviluppo all'estero non sarà possibile, "allora Medestea perderà l'investimento iniziale; questo - precisa Vannoni - è il rischio dell'imprenditore. Non ci sono penali pendenti".

Un nuovo capitolo sembra dunque aprirsi nella complessa vicenda Stamina, e mentre si attende la chiusura delle indagini della Procura di Torino, l'Ordine dei medici di Brescia rende noto di aver scritto tre mesi fa una lettera alla Federazione degli ordini dei medici in merito alla posizione dei medici degli Spedali Civili di Brescia, a cui però finora non è arrivata risposta.

Una dura presa di posizione arriva anche dal vicepresidente di Stamina Foundation, Marino Andolina, che ha annunciato azioni legali contro i giornalisti, auspicando un intervento della Commissione di Vigilanza: "Non ho più dubbi che esista un progetto di demolizione della metodica Stamina attraverso attacchi alle persone più che alla metodica ed i suoi risultati", afferma. Ma Andolina dovrà presentarsi il prossimo 12 febbraio all'Ordine dei medici di Trieste, per essere ascoltato sulla propria attività. L'Ordine vuole verificare il rispetto degli obblighi deontologici. Se venissero riscontrate responsabilità a carico di Andolina, il medico potrebbe subire un avvertimento o una censura, oppure venire radiato dall'Ordine.

Sul fronte parlamentare, entra nel vivo l'indagine conoscitiva della commissione Sanità del Senato e domani verrà deciso il calendario delle audizioni da tenere. E sempre oggi la Società Internazionale per la Ricerca sulle Cellule Staminali ha annunciato l'assegnazione del premio 'Public Service Award' a Elena Cattaneo, Paolo Bianco e Michele De Luca, "per il recente impegno nel dibattito pubblico e nel contributo politico in Italia, sostenendo - si legge nelle motivazioni - il rigore scientifico e gli standard medici".

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