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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Maxi-inchiesta su tangenti e appalti: 43 arresti, coinvolti anche bresciani

La Procura indaga per associazione a delinquere, corruzione, collusioni con la 'ndrangheta: nell'elenco di indagati e arrestati ci sono anche 5 bresciani

La maxi-inchiesta su tangenti, appalti pilotati ed evasione fiscale che fa tremare la Lombardia: sono più di 43 le ordinanze di custodia cautelare emesse da Carabinieri e Guardia di Finanza, tra arresti in carcere, domiciliari, obbligo di firma e altro. E al già lungo elenco si aggiungono numerosi indagati in stato di libertà. L'inchiesta shock coinvolge volti noti della politica e dell'imprenditoria, lombarda, milanese e anche bresciane: tra le accuse anche il possibile coinvolgimento con la 'ndrangheta e altre cosche mafiose.

Volti noti della politica e non solo

Davvero volti noti della politica, non solo regionale ma italiana. Tra gli arresti eccellenti si segnalano Fabio Altitonante, classe 1974 e già sottosegretario all'Expo, coordinatore della sezione di Milano di Forza Italia, poi Pietro Tatarella, classe 1983 e consigliere comunale a Milano, sempre per Forza Italia, infine Diego Sozzani, 59 anni e originario di Novara, ex presidente della Provincia e in politica da più di 30 anni, eletto in Parlamento e attualmente capogruppo di Forza Italia per la Commissione trasporti.

I nomi bresciani

Come detto ci sono anche dei bresciani coinvolti nella maxi-inchiesta. In tutto cinque persone: due gli imprenditori arrestati, altri tre quelli indagati. Si trova già in carcere il 65enne Alessandro Beniamino Crescenti, originario di Ospitaletto e legale rappresentante della Estro Ingegneria, considerata dagli inquirenti una sorta di “società cartiera” per la produzione di fatture false per operazioni inesistenti.

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