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Cronaca Padenghe sul Garda / Via San Cassiano

Sub si tuffa nel Garda per pescare e non riemerge più

Arrivato da Parma all'alba, è entrato in acqua alle 11, nel primo pomeriggio l'amico ha lanciato l'allarme. Decine gli uomini impegnati nelle ricerche, speranza appesa a un filo

Quando è scesa l'oscurità la speranza era ormai solo un filo sottilissimo al quale aggrapparsi, ma le ricerche sono proseguite sino a mezzanotte, e ripartiranno stamane. Dalle ore 15:00 di ieri parenti e amici di Paolo Simeone, un subacqueo residente a Parma, sono in preda alla disperazione. Nella mattinata il 40enne, accompagnato da un amico, è giunto sulle sponde del lago di Garda, a Padenghe, per una immersione di pesca d'apnea. Dalle acque però non è più riemerso. 

L'amico che è venuto con Paolo all'ultimo momento ha deciso di non scendere in acqua perché non si sentiva troppo bene. Per questo motivo non si sa con esattezza cosa possa essere successo, tra mezzogiorno e le 15:00, quando è scattato l'allarme. Paolo è un sub esperto, abituato però di più all'acqua di mare che a quella di lago, tant'è che pare fosse la sua prima immersione nel Garda.

Dal momento della telefonata dell'amico di Paolo alla Guardia Costiera, sono decine gli uomini impegnati nelle ricerche, sia in acqua, dove sono scesi i sommozzatori arrivati da Milano, sia su terra e lungo le rive, con gli uomini del comando dei Vigili del Fuoco di Salò e gli agenti della Polizia Locale della Valtenesi. Da Padenghe nei pressi del chiosco Salfor, dove è entrato in acqua Paolo Simeone, sino a Moniga e Manerba, tutta la costa ieri sera è stata illuminata a giorno dalle lampade delle imbarcazioni di soccorso, purtroppo senza esito. Il tutto mentre a riva c'erano i genitori del sub, giunti da Parma sperando nel un lieto fine che non è arrivato.

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