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Cronaca Erbusco

Tracce di fumo nei polmoni di Stefania: la giovane mamma bruciata viva

Le indiscrezioni confermerebbero il ritrovamento di tracce di fuliggine nelle vie respiratorie di Stefania Crotti: la donna potrebbe essere stata bruciata viva

Rilevate tracce di fumo nei polmoni di Stefania Crotti: l'avrebbe respirato prima di morire. Una circostanza che se dimostrata confermerebbe l'ipotesi ad oggi più inquietante: la giovane mamma di Gorlago potrebbe davvero essere stata bruciata viva. Le indiscrezioni emergono da fonti mediche e investigative nei giorni in cui sono attesi i risultati definiti dell'autopsia eseguita sul corpo della 42enne. 

Fascette a mani e piedi

Tra le altre novità emerse in queste ore anche l'ipotesi che Crotti fosse stata legata a mani e piedi con dei laccetti da elettricista. Parte di una di queste fascette sarebbe stata recuperata anche sul luogo del ritrovamento del cadavere, nelle campagne tra Erbusco e Adro. Di fianco al corpo, che sarebbe stato lasciato lì in posizione rannicchiata, anche una pinza e un martello. Gli inquirenti sono ancora in cerca della borsa della donna uccisa.

La versione di Alessandri

Dal carcere Chiara Alessandri, l'unica accusata e che tra l'altro ha già confessato l'omicidio, ha sempre negato ogni premeditazione, e pure di aver mai bruciato il corpo. La Procura l'ha comunque indagata per omcidio e distruzione di cadavere. 

Con il passare dei giorni e l'emergere di nuovi elementi la sua posizione rischia sempre più di aggravarsi. L'esame del corpo di Stefania Crotti già in prima battuta aveva fatto emergere diverse lesioni, tra cui quattro colpi al cranio compatibili con un martello o un altro pesante oggetto contudente. Ma sul tema Alessandri ha sempre riferito che si sarebbe trattato di un incidente: Stefania sarebbe stata solo spintonata, e avrebbe sbattuto la testa contro lo spigolo del muro del garage.

Fuliggine nei polmoni

Le tracce di fuliggine rinvenute nei polmoni confermerebbero (almeno in parte) che Crotti potrebbe aver respirato il fumo del suo stesso rogo, prima di morire. In quegli attimi però avrebbe potuto già perdere conoscenza, e non accorgersi di nulla: l'ultima luce di speranza, affinché le sia stata risparmiata una morte atroce, e tra atroci sofferenze. La Procura ha già programmato ulteriori esami clinici. 

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