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Cronaca

Staminali, slitta la consegna del metodo: pronto in settimana

Vannoni: "Troppi 220 malati in lista a Brescia, intervenga il Ministro"

Slitta, anche se solo di pochi giorni, la prevista consegna del metodo Stamina agli esperti dell'Istituto superiore di sanità (Iss) da parte del presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni. La ragione, spiega, è legata ai "tempi tecnici necessari per la standardizzazione della metodica, che ci è stata richiesta come condizione essenziale per l'avvio della sperimentazione".

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Ma non è uno 'stop': "Tutto sarà pronto entro la fine della settimana", assicura Vannoni, che al tempo stesso apre però anche un altro fronte lanciando un appello al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, affinché intervenga per i malati in lista di attesa per ricevere la terapia Stamina agli Spedali Riuniti di Brescia. Intanto, il ministro ieri ha firmato il decreto di nomina del comitato scientifico della sperimentazione, che dovrà fissarne i criteri. Presidente del comitato è Fabrizio Oleari, presidente dell'Iss.

Tra i componenti, anche Luca Pani, direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), e Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt). Del comitato fanno parte anche 10 'componenti esperti'. L'avvio dei test dovrebbe dunque essere alle porte, nonostante questo primo rinvio.

L'incontro per la consegna del metodo all'Iss era infatti in calendario per oggi, ma è stato appunto posticipato. Nel precedente incontro all'Iss, chiarisce Vannoni, "ci è stato detto che era condizione fondamentale fare una standardizzazione della metodica, ovvero attuare una sua 'semplificazione' affinché il metodo sia riproducibile in laboratorio anche da biologi terzi, ovvero non di Stamina. La nostra richiesta iniziale - aggiunge - era che fossero appunto i nostri biologi a produrre le cellule staminali, ma ci è stato detto che la produzione spetta ai biologi della cell-factory che sarà individuata. Stiamo dunque procedendo ad una semplificazione del metodo".

Il "nostro metodo è valido - ribadisce - ma va tuttavia detto che tale procedura di standardizzazione ne riduce, sia pure in piccola percentuale, l'efficacia". Il lavoro, assicura comunque Vannoni, "sarà terminato entro questa settimana e da lunedì 8 luglio saremo pronti alla consegna del metodo. Proporrò due date, dal'8 in poi, per incontrarci con i referenti per la sperimentazione".

Ma intanto c'é anche un'altra urgenza su cui intervenire: "Sono 220, sulla base dei dati aggiornati, i pazienti affetti da patologie gravi in lista agli Spedali Riuniti di Brescia per ricevere, dopo il via libera ottenuto dal giudice dal lavoro, i trattamenti col nostro metodo - rende noto Vannoni - ma Brescia non è in grado di soddisfare tutte le richiese e le liste di attesa si stanno allungando: sono pazienti gravi, tra i quali due sono già deceduti".

Da qui un appello: "Chiediamo un confronto urgente con il ministro. A questi pazienti - sottolinea Vannoni - si sta dicendo che la terapia potrà essere iniziata solo nel 2014. Questo perché di fatto l'Ospedale di Brescia è stato abbandonato a se stesso, e non ha gli strumenti adeguati per poter garantire a tutti i nuovi pazienti la terapia".

Si tratta di una situazione "grave ed urgente: la nostra proposta - conclude il presidente di Stamina - sarebbe quella di abilitare almeno altri due ospedali sul territorio, oltre a quello di Brescia, per la somministrazione delle cure compassionevoli ai pazienti in attesa".

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