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Cronaca Viale Venezia

Il Servizio Volontario Internazionale: Brescia, Africa e Sud America

Progetti africani e sudamericani per l'associazione senza scopo di lucro che dal 1969 opera nel Sud del mondo finanziando e collaborando a progetti di sviluppo e crescita sostenibile. Dalla conoscenza all'integrazione

‘Il Servizio Volontario Internazionale ‘Volontari nel Mondo’ è un organismo di volontariato di ispirazione cristiana sorto nel 1969 per sostenere l’impegno dei volontari in Africa e in America Latina e per favorire la conoscenza e la solidarietà tra i popoli del Sud e del Nord del mondo’. Conoscenza, solidarietà, integrazione, sviluppo, educazione: questo l’abstract e queste le keywords, per usare un linguaggio moderno, dello Svi Servizio Volontario Internazionale di Brescia, con sede in Viale Venezia, ente riconosciuto e apprezzato che ormai da più di 40 anni opera con successo in quei Paesi dove di aiuto c’è sempre bisogno. Stiamo parlando del Sud del mondo, dell’Africa Nera, dell’America Latina, Brasile incluso. Già, proprio quel Brasile la cui economia è in continua crescita, e in continua espansione.

Tante le iniziative in corso d’opera, o in fase di realizzazione. Prima di tutto sul territorio italiano, sul territorio bresciano, dal bando di concorso per una tesi di laurea magistrale del valore di 2mila euro (fino al 30 settembre), per ricordare e valorizzare l’esperienza del volontario Gino Filippini, al corso di formazione permanente per volontari internazionali, dal prossimo corso di (s)marketing al volontariato del servizio civile nazionale. Il corso di formazione si lega in particolare ai progetti in Africa e Sud America (il prossimo proprio al Brasile): un corso aperto a tutti della durata di due anni, ovviamente non a tempo pieno. “Il corso si articola in varie sessioni, il sabato pomeriggio due volte al mese – ci spiega la project manager Federica Nassini – per prepararsi all’incontro con culture diverse nei Paesi dove siamo presenti”.

Tra pochi giorni anche le selezioni per i volontari del servizio civile: lo Svi è un ente accreditato e affiliato al bando ufficiale nazionale. In questo caso però i requisiti sono più restrittivi, e le possibilità sono limitate ai giovani dai 18 ai 28 anni ancora da compiere. E poi il corso di (s)marketing, al via il 17 settembre prossimo, ci sono ancora un paio di posti disponibili.

“Il corso è aperto a volontari, operatori e membri di associazioni no profit – continua Federica – che vogliono migliorare la loro capacità di comunicare. In molti casi per queste associazioni la difficoltà è proprio questa, gestire il sito, il volantino, il giornalino.. In due giorni proveremo a migliorare queste competenze, molto importanti anche nel no profit, bisogna sapersi attivare per comunicare iniziative, eventi, novità.. L’errore più comune è quello di cercare di imitare le grandi società o le grandi agenzie pubblicitarie, quando invece mancano i mezzi e anche il tipo di messaggio è diverso, questi messaggi hanno bisogno di metodi e modi più ‘ecologici’, più sostenibili”.

In ultimo, ma non per importanza e rilievo, quello per cui effettivamente nasce e continua ad esistere la prospettiva stessa dello Svi. Progetti africani (Burundi, Uganda, Kenia, Zambia e Mozambico, avviato in questi mesi) e sudamericani (Brasile e Venezuela, oltre al Perù ormai in fase conclusiva). “Ogni progetto è diverso dagli altri – aggiunge ancora Federica Nassini – nel senso che noi partiamo da quello che la popolazione locale ci chiede, ogni zona ha i suoi problemi. Noi cerchiamo di fare un lavoro in collaborazione con la gente del posto, per capire qual è il problema più sentito, e quali sono le soluzioni sostenibili per risolverlo, le soluzioni che si possono trovare insieme”.

“La cosa fondamentale è la partecipazione delle popolazione – conclude – I nostri progetti sono tanti, dal progetto agricolo nel villaggio sperduto ad un progetto magari di prevenzione sanitaria nei quartieri di una grande città, è chiaro che tutto dipende dalla situazione e dal contesto. In ogni caso si lavora moltissimo, con i giovani, con gli agricoltori, con le donne”.

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