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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

La confessione del padre: “Ho ucciso mia figlia con le miei stesse mani”

L'autopsia ha confermato la morte violenta di Sana Cheema, uccisa per strangolamento: il padre, il fratello e lo zio, in carcere da qualche giorno, adesso rischiano la pena di morte

Sono stati già arrestati da qualche giorno quelli che la polizia pakistana considera gli autori dell'efferato delitto: il padre di Sana, Ghulam Mustafa, il fratello della ragazza Adnan Mustafa e infine lo zio, Mazhar Iqbal. Al momento si trovano in carcere, accusati di concorso in omicidio e di sepoltura non autorizzata.

Nell'elenco degli indagati ci sarebbero altre due persone: il medico che avrebbe firmato un falso documento sulla morte per malore di Sana, e l'uomo che avrebbe guidato l'auto fino al luogo della sepoltura (appunto non autorizzata).

I familiari di Sana Cheema rischiano grosso: padre, zio e fratello potrebbero essere condannati alla pena di morte. In Pakistan non si parla d'altro, la notizia è sulle prime pagine dei quotidiani, nell'apertura dei telegiornali. Si parla della giovane Sana, a Brescia da quasi 20 anni, e del suo triste destino.

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