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Cronaca Sabbio Chiese

Tiro al piattello abusivo: nel terreno metalli pesanti quasi 600 volte oltre il limite

Già denunciati per realizzazione di discarica abusiva, rischiano fino a un totale di 8 anni di carcere i tre gestori di un’attività di tiro al piattello abusivo a Sabbio Chiese

Tiro al piattello abusivo nei boschi della Valsabbia: i titolari dell’attività rischiano ora fino a 6 anni di carcere e 100mila euro di multa per inquinamento ambientale, che è reato penale, e fino a 2 anni e 26.000 euro di multa per esercizio abusivo di discarica. Sono queste le nuove accuse mosse in questi giorni nei confronti dei tre bresciani che gestivano l’area di tiro non autorizzata, e per cui erano già stati denunciati per realizzazione di discarica abusiva.

La scorsa estate il primo sequestro

Il primo sequestro risale infatti alla scorsa estate, quando in agosto i Carabinieri Forestali della stazione di Vobarno erano intervenuti mettendo i sigilli in un’area boschiva di oltre un ettaro, 10mila metri quadrati, in località Selvapiana in territorio di Sabbio Chiese. E’ qui che era stata appunto allestita l’attività abusiva di tiro al piattello.

Non solo: negli anni erano stati accumulati ingenti quantitativi di rifiuti, sul terreno e nel sottobosco, pallini di piombo, frammenti di piattelli, innumerevoli tracce di plastica. Il risultato dell’attività non autorizzata e condotta, fanno sapere i militari, nella totale inosservanza delle norme ambientali. Da qui la denuncia per realizzazione di discarica abusiva, reato che prevede (oltre alla confisca del terreno) anche l’arresto da 6 mesi a 2 anni e un ammenda da 2.600 a 26.000 euro.

Le analisi confermano: terreno contaminato

Nei mesi successivi, su disposizione del sostituto procuratore Ambrogio Cassiani, i Forestali hanno condotto un’attività tecnica di campionamento del terreno, con il supporto dei tecnici di Arpa. I referti analitici hanno confermato quanto purtroppo si sospettava, ovvero che la presenza dei rifiuti potesse aver provocato l’inquinamento dell’area.

Nel dettaglio, dalle analisi è emerso il pesante superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione nel suolo per metalli pesanti come piombo, arsenico, vanadio e antimonio, nonché per gli idrocarburi policiclici aromatici, presenti nel terreno con concentrazioni che superano fino a 590 volte il limite consentito. I tre gestori dell’area dovranno ora rispondere anche di inquinamento ambientale: rischiano la reclusione da 2 a 6 anni, e una multa da 10mila a 100mila euro. Dovranno infine procedere alla rimozione dei rifiuti e alla bonifica del terreno contaminato (ovviamente a proprie spese).

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