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Cronaca Lonato del Garda / Via Rocca, 2

Rocca di Lonato, pronti al lavoro: «Non appena il meteo ce lo consente»

Il punto della situazione, tre mesi dopo il crollo del muro della recinzione Nord. Cantiere già predisposto, la Fondazione Ugo da Como in prima linea negli interventi di restauro: "La Rocca gioiello d'Italia e della comunità"

Tre mesi dal crollo del muro, e la Rocca di Lonato ancora giace in attesa di un intervento di ripristino, o meglio di messa in sicurezza, “non appena le condizioni meterologiche lo consentiranno”, quindi non appena farà un po’ più caldo, non appena il tempo non sarà così incerto, quando le giornate saranno appena più lunghe. A operare nella ricostruzione, secondo un dettagliato progetto “definito con la Soprintendenza ai Beni Architettonici e al Paesaggio”, la stessa Fondazione Ugo da Como che da anni si occupa della Casa del Podestà, abitata fino al 1941 dal senatore Da Como e oggi ammirata casa-museo.

Crollo Rocca di Lonato © Bresciatoday.it


“Il crollo ha interessato una superficie di circa nove metri, per quattro di altezza, del muro in pietra che appartiene alla recinzione Nord della Rocca di Lonato. Il crollo è avvenuto lo scorso 23 novembre a seguito di precipitazioni atmosferiche che tuttavia, dopo una serie di indagini e valutazioni, non paiono la causa principale dell’evento”. Dunque non dovrebbe essere stato l’evento meteorico sfavorevole la causa principale del ‘guasto’: “E’ molto più plausibile che abbiano inciso almeno altri due fattori – fanno sapere dalla Fondazione – quali la penetrazione di abbondante acqua piovana, valida concausa del danno, e la presenza di un terrapieno spingente ad avvalorare fisicamente la diversità di quota fra un lato e l’altro del muro”.

In particolare, “non è da escludere che tale differenza di quota sia dovuta anche ad una parziale liberazione dei terrapieni avvenuta agli inizi del Novecento, con la conseguenza di aver lasciato a vista significative porzioni murarie originariamente costruite contro terra e non adatte ad essere esposte direttamente agli agenti atmosferici”. All’inesorabile usura del tempo, al consumo degli anni e dei secoli, si aggiungono allora queste “particolari condizioni di vulnerabilità”.

In attesa del fischio d’inizio il cantiere è già praticamente allestito, il materiale da crollo è già stato recuperato e accatastato, la vegetazione ‘fastidiosa’ è già stata potata o asportata. Non sono poi mancati decisi interventi di consolidamento “con piccole stuccature delle fessurazioni più profonde e con la stesura di uno strato omogeneo di rinzaffo, eseguito con impasto a base di calce idraulica naturale e sabbie vagliate”.

Parte delle spese saranno coperte grazie al contributo annuale (derivato dalla nuova tassa di soggiorno) destinato espressamente, da parte del Comune di Lonato, alla manutenzione della Rocca, “edificio monumentale ma di estremo interesse per l’intera comunità”. 

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