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Cronaca

Soldi sporchi per l’acquisto dei quadri: sotto accusa due bresciani

Il gallerista Roberto Agnellini e il titolare di Telemarket Giorgio Corbelli sarebbero invischiati in un'operazione di riciclaggio di denaro sporco, tra fatture false e affari illeciti nel fallimento della Mondialfruit

In appendice alla maxi indagine durata anni a seguito del fallimento dell’azienda veronese Mondialfruit risulterebbero coinvolti anche due volti noti dell’arte bresciana: il gallerista Roberto Agnellini e Giorgio Corbelli, già amministratore della FinArte e di Telemarket.

I due non risultano iscritti al registro degli indagati, ma, con il rinvio a giudizio di altre nove persone, per Agnellini e Corbelli è scattato il sequestro preventivo di immobili e quote di capitale per oltre un milione di euro, parte dell'illecito di 10 milioni di euro finito sotto la lente degli inquirenti.

Tutto è cominciato nel 2008, quando dal fallimento Mondialfruit si aprono le porte delle indagini per riciclaggio: fatture false e gonfiate, operazioni di comodo per riciclare denaro sporco frutto di “affari fraudolenti”.

Una comoda via d’uscita, le opere d’arte, che venivano acquistate proprio per ripulire il denaro derivante dalle false fatturazioni. Tra le tele vendute, anche una firmata da Andy Warhol.

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