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Cronaca

Brebemi Spa: la lettera in replica al nostro articolo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BresciaToday

brebemi-2-6Egregio Direttore,
con riferimento all’articolo «Brebemi: 1 km d’autostrada costa il doppio rispetto al resto d’Europa”, apparso su “BresciaToday.it” in data 30.01.2012, sono a richiederLe cortesemente di voler provvedere  alla pubblicazione della seguente dichiarazione.

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Le informazioni riportate nell’articolo “Brebemi: 1 km d’autostrada costa il doppio rispetto al resto d’Europa”, evidentemente attribuibili a Legambiente, rappresentano l’ennesimo tentativo di arrecare discredito e danno all’immagine della Società di Progetto Brebemi S.p.A., costringendoci all’ennesima replica su argomenti chiariti in più di un’occasione.

L’invettiva e la campagna diffamatoria, da tempo avviata nei confronti del nostro progetto, appare oltremodo immotivata laddove si considerino le pronunce del Giudice amministrativo (cfr. sentenze TAR Lombardia n. 2481 del 19/10/2011 e n. 2822 del 22/11/2011), con le quali sono state rigettate le doglianze proposte da Legambiente nei confronti del CIPE, della Regione Lombardia, delle Province interessate, della Concedente CAL S.p.A. e della Concessionaria Brebemi S.p.A. Sarebbe senza dubbio opportuno prenderne finalmente atto, anche in considerazione degli ingenti costi legali sostenuti, pari a circa 400.000 euro, che avrebbero potuto essere destinati a interventi di mitigazione e compensazione ambientale.

Desta stupore, poi, che esponenti di Legambiente, soccombenti in sede di contenzioso e conseguentemente nella impossibilità di muovere contestazioni sotto il profilo ambientale, tentino di minare la nostra solidità economico-finanziaria e la qualità di un progetto considerato all’avanguardia, attraverso il ricorso ad argomentazioni non solo prive di fondamento formale e sostanziale, ma addirittura del tutto estranee allo scopo dell’associazione ambientalista in quanto attinenti profili finanziari che, evidentemente, richiedono diversa e specifica competenza.

Meramente demagogico e speculativo, altresì, è il riferimento alle vicende processuali che hanno coinvolto la ditta Locatelli, una delle oltre settecento imprese coinvolte nella realizzazione dell’Opera. Sin dalle prime fasi del relativo procedimento penale, Brebemi S.p.A. è stata infatti indicata come “parte lesa”, non a caso il Tribunale del Riesame di Brescia ha accolto, già in data 23 dicembre 2011, la nostra richiesta di dissequestro delle aree non interessate dal conferimento del materiale fornito dalla ditta sopramenzionata. Sono inoltre appena iniziate le operazioni peritali da espletare nell’ambito dell’incidente probatorio disposto dal GIP, a cui Brebemi partecipa nella qualità di “persona offesa”.

Nel fare inoltre riferimento al sacrificio di molti ettari di terreno agricolo pregiato della pianura padana, Legambiente omette ogni informazione circa le prescrizioni progettuali impartite dal Ministero dell’Ambiente, tese a incentivare e certamente non a pregiudicare la valorizzazione, anche economica, delle aree agricole limitrofe al tracciato autostradale. A ciò si aggiunga l’ingente impegno finanziario per le opere di mitigazione e compensazione ambientale sottoindicate.

La scarsa accuratezza delle informazioni in possesso di Legambiente è poi dimostrata dalle stime di traffico veicolare dallo stesso indicate e riportate su altri quotidiani. Le stime progettuali, elaborate sui dati rilevati e verificati in diverse fasi da tre dei più importanti Studi di analisi di traffico a livello Europeo, prevedono infatti un flusso di ben 32.000 veicoli al giorno alla data di entrata in esercizio del collegamento autostradale, fino a 60.000 alla data di scadenza della concessione (dato numerico che, ovviamente, non può essere sommato a quello oggi rilevato sul tratto autostradale della A4).
Legambiente, inoltre, persevera nel fare strumentalmente riferimento a infondati “dubbi anche sotto l’aspetto economico”, sebbene alla stessa sia ben noto che le risorse sono state messe a disposizione dai nostri azionisti, nonché da istituti bancari attraverso finanziamenti a condizioni di mercato.

Inoltre, in merito a quanto in questi giorni dichiarato ad altri quotidiani dall’associazione ambientalista, circa i costi e il fabbisogno finanziario, è evidente che vengono confusi concetti profondamente diversi. L’importo di Euro 2,4 miliardi cui è stato fatto più volte cenno, non corrisponde al costo per la realizzazione dell’autostrada, rappresentando bensì il fabbisogno finanziario del progetto che include da un lato l’IVA (che “costo” non è), dall’altro gli oneri finanziari sostenuti durante la fase di realizzazione dell’Opera. Il costo dell’Opera è di gran lunga inferiore a quello citato, essendo invero pari ad Euro 1,611 mld così come previsto dalla delibera CIPE n. 42/2009 di approvazione del progetto definitivo. Anche il dato relativo al costo per chilometro riportato (Euro 38 milioni) è quantomeno fantasioso.

Basti al proposito rammentare, fermo restando quanto sopra rappresentato, che il progetto comprende ben 120 milioni di euro per la realizzazione di opere di mitigazione ambientale, nonché la realizzazione e il rifacimento, a titolo di compensazione in favore degli Enti locali interessati dall’Opera, di oltre 30 chilometri di viabilità ordinaria che si sommano ai 62 chilometri di tracciato autostradale, talché il costo chilometrico è perfettamente in linea con i valori medi europei.

Vengono infine strumentalizzate le dichiarazioni del nostro Presidente, Dott. Francesco Bettoni, sebbene le stesse aderiscano pienamente alla realtà degli accordi a oggi raggiunti. Sarebbe sufficiente che Legambiente approfondisse la differenza tra un accordo “preliminare”, effettivamente intervenuto il 25 luglio 2011, e il vero e proprio contratto di finanziamento, la cui data di sottoscrizione è meramente slittata di qualche mese a seguito della straordinaria crisi dei mercati finanziari che ha reso necessaria la rinegoziazione di alcune clausole.

Distinti saluti.

Avv. Antonio Comes
Responsabile Servizio Legale
Società di Progetto Brebemi S.p.A.                      

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