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Cronaca Ghedi

Aggredito fuori di casa, identificati i banditi che mandarono in coma Francesco

Tracce biologiche per riconoscere i rapinatori

Forse una clamorosa svolta nelle indagini: i carabinieri sarebbero riusciti a identificare, o almeno a “isolare” all'interno di un gruppo più ampio, i protagonisti della rapina di circa sei mesi fa a Ghedi, dove rimase gravemente ferito il 37enne Francesco Scalvini. Si trattrebbe di tre uomini, gli stessi che avrebbero colpito solo pochi giorni prima a Manerbio, probabilmente parte di una più ampia gang dell'Est Europa.

Questi sono gli ultimissimi aggiornamenti: ci sarebbero delle corrispondenze, delle tracce biologiche compatibili nei casi di una rapina e dell'altra e appunto cristallizzate delle Sezioni Investigative Scientifiche dell'Arma. E forse finalmente il cerchio potrebbe stringersi. Sono passati circa sei mesi da quella terribile aggressione.

Qualcosa è cambiato, qualcosa potrebbe cambiare ancora. La buona notizia è che da qualche tempo Francesco Scalvini è uscito dal coma: si era trovato faccia a faccia con i banditi all'esterno della sua abitazione, e di quelle dei suoi familiari.

Era stato colpito dalla testa con un attrezzo di metallo, forse un martello o forse un piede di porco: l'arma del “delitto” non è mai stata ritrovata. La cattiva notizia è che non si è ancora ripreso del tutto e difficilmente reagisce agli stimoli dei familiari, sebbene stia proseguendo la riabilitazione.

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