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Cronaca

Profughi e rifugiati 'distribuiti' in 48 Comuni della provincia

Primo accordo tra associazioni, Comuni, Provincia e Prefettura: saranno ridistribuiti gli oltre 550 profughi già sul territorio bresciano, in attesa di nuovi arrivi dalle zone di guerra. Da Brescia ne partiranno 150: la mappa dell'accoglienza

Saranno 48 i Comuni bresciani – capoluogo compreso – che dovranno prepararsi ad accogliere gli oltre 500 profughi già presenti in provincia, oltre ad eventuali nuovi arrivi, già annunciati ma al momento ancora ufficiosi.

L’obiettivo principale è quello di avviare un processo di redistribuzione, già concordato con le associazioni aderenti al Forum del Terzo Settore, con i municipi che hanno dato la loro disponibilità ad accogliere profughi e rifugiati, con i rappresentanti della Prefettura e della Provincia.

Attualmente in tutto il territorio provinciale sono presenti esattamente 545 profughi. Più della metà di loro sono ‘alloggiati’ in strutture del capoluogo: alberghi chiusi o dismessi, centri di accoglienza, case famiglia e alloggi di housing sociale. Le comunità più numerose – in tutto quasi 150 persone – sono stipate in quattro alberghi cittadini: il Milano, il Solferino, il Mille Miglia e l’Astron.

Saranno probabilmente loro i primi a doversi spostare, ora sistemati in zone e quartieri dove i problemi già non mancano. Oltre a Brescia altri 47 Comuni hanno dato la loro disponibilità, e all’elenco potrebbero aggiungersene altri. In provincia, un po’ dappertutto: San Felice e Calvagese sul Garda, Flero e Cellatica per l’hinterland cittadino, Montichiari e Palazzolo nella Bassa, Lumezzane in Valtrompia, Passirano in Franciacorta, Darfo, Edolo e Artogne in Valcamonica.

Non è una gara di solidarietà, specificano da Provincia di Brescia e Associazione Comuni Bresciani, quanto un segno di umanità e un aiuto concreto (anche 'logistico') al capoluogo, forse già sovraccarico di rifugiati. Non sarà comunque un’invasione: le indicazioni parlano chiaro, massimo 15 profughi nei paesi fino a 5mila abitanti, non più di 25 in quelli fino a 40mila.

Ma da dove arrivano i ‘nostri’ profughi? Dai Paesi della guerra, in Africa e in Medio Oriente. Tra cui Eritrea, Libia e Mali, ma pure Iraq, Palestina e Siria. 

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