rotate-mobile
Cronaca

Ragazzine delle superiori si prostituivano per pochi soldi: i contatti su WhatsApp

Il giro di prostituzione è stato scoperto dagli agenti della polizia provinciale. Coinvolte cinque ragazzine tra i 15 e i 17 anni, tutte compagne di classe. Indagato anche un uomo di 45 anni

Studentesse delle superiori di giorno, baby prostitute nel tempo libero. Vendevano il loro corpo per pochi spiccioli necessari per uscire a cena con gli amici o qualche svago. Al centro della scioccante vicenda cinque ragazzine tra i 15 e i 17 anni.

La vicenda è stata scoperta dalla polizia provinciale. Le indagini sono iniziate nella primavera del 2015 quando una mamma che vedeva spesso rincasare la figlia adolescente accompagnata da uomini adulti ha segnalato il caso alle forze dell'ordine. «Attraverso accertamenti — ha spiegato il commissario Fabio Peluso che ha coordinato le indagini della polizia provinciale — abbiamo scoperto che la ragazzina si prostituiva e che come lei altre sue amiche e coetanee».

Le parole della giovane hanno permesso di ricostruire tutta la vicenda. Hanno negato tutto, invece, le sue amiche. Gli agenti della provinciale sono riusciti a ricostruire tutte le mosse delle baby squillo che contattavano i clienti attraverso i social network e li incontravano nei parcheggi o nei pressi dei centri commerciali. Uno di loro, un 45enne, è stato identificato e ora è indagato per violenza su minore e immissione di farmaci in commercio senza la prescritta autorizzazione medica. Nella sua abitazione, infatti, è stato trovato un inconsueto repertorio di materiale – tra farmaci, stimolanti sessuali e preservativi -, che si presume rivendesse fuori dalle discoteche, in una sorta di kit.

Non è ancora chiaro se dietro al giro di prostituzione ci fosse una attività coordinata. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ragazzine delle superiori si prostituivano per pochi soldi: i contatti su WhatsApp

BresciaToday è in caricamento