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Cronaca Azzano Mella

Polo logistico ad Azzano Mella: in attesa del Tar più di 5mila firme

Questa settimana la sentenza (decisiva?) del Tar, mentre i comitati hanno inviato una lettera al presidente della Provincia Daniele Molgora. Il nuovo polo logistico occuperà terreni agricoli per oltre 500mila mq

Sono passati quasi tre anni dal quel freddo inverno in cui il progetto relativo al polo logistico di Azzano Mella ha cominciato a prendere forma concreta, che stando alle indiscrezioni più diffuse dovrebbe ‘espropriare’ oltre un centinaio di ettari di territorio verde al Comune, lungo la Sp 9 Quinzanese. Manifestazioni e incontri si sono ripetuti e susseguiti, da quella del dicembre 2010 alle più recenti, e ora i cittadini sperano nella sentenza del Tar (si discute in questi giorni) che potrebbe bloccare le ampie colate di cemento previste su un’area che supera i 500mila metri quadri.

Promotori e sostenitori delle iniziative di protesta il Comitato No Polo e la sempre attiva Legambiente Brescia, nella sua sezione territoriale di Barbariga e Azzano. Iniziative che a detta degli attivisti hanno ottenuto il plauso della quasi totalità della popolazione, concretizzatesi poi con una bella lettera inviata al presidente della Provincia Daniele Molgora la scorsa settimana. Il polo logistico della Safer Esselunga è considerato un grande mostro urbanistico che colpirebbe il territorio verde, il terreno fertile e influirebbe significativamente anche sull’ambiente a causa di un aumento insostenibile delle emissioni di CO2.

“In Europa poli logistici così invasivi si formano solo in prossimità di contesti d’utilità vitale – ha dichiarato giorni fa al Bresciaoggi il responsabile trasporti di Legambiente Dario Balotta – Nel caso di Azzano siamo invece di fronte a un vero e proprio azzardo edilizio che inclinerebbe l’equilibrio ambientale”. Come? “Cementificando aree agricole pregiate, aumentando le emissioni nocive e paralizzando la viabilità, senza aumentare l’efficienza trasportistica e d’impresa”.

Fiore all’occhiello del movimento di protesta non violento dei comitati coinvolti la sontuosa raccolta firme (non limitata al solo paese di Azzano Mella), che ha raggiunto e superato ampliamente la quota di 5mila. Basteranno a cambiare le cose? La speranza dei cittadini è proprio questa, senza compromessi e senza rinvii fasulli. Per quello che da tutti è considerato suolo fertile e senza ombra di dubbio destinato alle coltivazioni.

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