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Cronaca

Bimbo rischia di annegare: salvato da Irene e dalla sua Coffee

Eroico salvataggio a Peschiera del Garda. Protagonisti un'assistente bagnante e la sua Golden Retriever di nome Coffee

PESCHIERA. Salvato da sicuro annegamento, un bambino di 10 anni deve la propria vita all'intervento di un 60enne, che gli ha permesso di restare a galla qualche prezioso secondo in più, e al successivo salvataggio portato a termine da un'assistente bagnante e dalla sua Golden Retriever di nome Coffee. 

Il piccolo stava giocando nelle acque del lago, quando inavvertitamente si è spinto dove non toccava. Non sapendo nuotare, ha iniziato ad annaspare, attirando così l'attenzione di un signore che nuotava nelle vicinanze: l'uomo è intervenuto in suo soccorso, rischiando di affogare a sua volta. Il piccolo infatti si aggrappava a lui, che però non riusciva a tenerlo a galla da solo. Intanto, a riva, la 36enne Irene Marchi stava svolgendo il suo servizio di vigilianza, come volontaria del “Nucleo cinofili salvamento in acqua” dell'Associazione Alpini.

"Ero in servizio in spiaggia Bergamini - ha raccontato a L'Arena -. C'erano tanti bambini e un andirivieni di pedalò che non lasciava libera la visuale. Per questo mi sono spostata verso l'acqua e ho subito notato un bambino che andava su e giù e, dietro, un signore che lo sollevava. Ma quando lo tirava su andava giù lui e quando lo lasciava spariva il bambino. Ho fatto appena in tempo a chiedermi cosa stessero facendo quando ho sentito l'uomo urlare ‘aiuto'. L'ha detto una sola volta ed era un grido proveniente da una gola piena d'acqua che non dimenticherò per il resto della vita. Ho iniziato subito a nuotare verso loro, seguita da Coffee". 

Il bambino e il 60enne si trovavano a circa 30 metri dalla riva quando la volontaria e la sua fida compagna si sono lanciate nel lago. Una volta raggiunti, ha visto il piccolo con la testa sott'acqua. A quel punto l’ha afferrato per i capelli e lo ha messo con la pancia in su, tenendogli il viso fuori per farlo respirare. Aveva bevuto tanto, ma era cosciente ed agitatissimo: “Si è aggrappato a me - si legge ancora nell’intervista al quotidiano veronese -, voleva che lo prendessi in braccio. La situazione era pericolosa, ma alla fine sono riuscita a metterlo in posizione di sicurezza con un braccio e con l'altro mi sono attaccata all'imbragatura di Coffee e siamo tornati a riva. Non prima, però, di essermi accertata delle condizioni dell'uomo che aveva cercato di aiutare il bambino. Ha detto che stava bene e ha ripreso pian piano a nuotare raggiungendo gli scogli, dove si è seduto". 

E i genitori del piccolo? Non appena si sono accorti di ciò che stava accandendo, il padre si è lanciato in acqua ancora con i jeans addosso ma è potuto arrivare solo fino a dove toccava: neanche loro infatti sapeva nuotare. La madre, nel mentre, è stata colta da un malore a causa del forte shock ed è stata poi soccorsa dall'idroambulanza. 

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