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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Castenedolo

Tifoso massacrato dopo la partita, prima in coma e poi invalido: tutti assolti i poliziotti

Sono stati tutti assolti, anche in secondo grado, i sette poliziotti della Celere di Bologna accusati del violento pestaggio del 24 settembre 2005

Sono stati tutti assolti, anche in secondo grado, i sette poliziotti accusati del violento pestaggio nei confronti di Paolo Scaroni, tifoso del Brescia originario di Castenedolo che il 24 settembre del 2005, in stazione a Verona, aveva riportato ferite così profonde da mandarlo in coma, e una volta ripreso è rimasto invalido al cento per cento. La Corte di Appello di Venezia di fatto ha confermato la sentenza di primo grado: tutti assolti, per insufficienza di prove.

Le parole di Scaroni: "Sono schifato"

Il tifoso del Brescia all’uscita dal tribunale si è detto “schifato” per l’esito giudiziario. Ma non esclude al momento, anzi sarà probabile, un ricorso in Cassazione, il terzo e ultimo grado di giudizio. La pubblica accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Paola Cameran, aveva chiesto 7 anni di carcere per ciascuno degli agenti a processo.

Si tratta di poliziotti della Celere di Bologna, quel giorno impegnati in un servizio di ordine pubblico proprio a margine della partita tra Verona e Brescia. Gli scontri con i tifosi si scatenarono in stazione, nel mezzo ci rimase il povero Paolo Scaroni, quello che più di tutti ha pagato le conseguenze della violenza.

Prima in coma, e poi invalido: negli anni Paolo non ha mai mollato la presa, tra processi in aula e battaglie fuori dai tribunali, come quella - condivisa con Amnesty International - per il codice identificativo dei poliziotti anti-sommossa in servizio. 

"Qualcuno ha sbagliato, nessuno ha pagato"

Gli agenti della Celere erano stati assolti in primo grado per insufficienza di prove. La difesa ha chiesto l’assoluzione anche in appello, ribadendo che il fatto oggetto dell’accusa non sussiste. E così è andata la sentenza. “Qualcuno ha sbagliato, nessuno ha pagato”: questo recitava uno striscione degli ultras bresciani in occasione delle tante manifestazioni di protesta, a sostegno di Scaroni.

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