Palazzolo: indebitato con le slot machine, si toglie la vita
La tragedia emblematica di un uomo di Palazzolo, seguito dalla Fondazione Richiedei a causa dei suoi problemi con il gioco d'azzardo: poi il folle gesto, troppi debiti e una vita ormai insostenibile
Ce n’è per tutti i ‘gusti’, e per tutte le tasche. Giovani alle prime armi, disoccupati di vecchia data, piccoli imprenditori sull’orlo del fallimento, pensionati: uniti nel bene, ma soprattutto nel male, di quella piaga sociale chiamata gioco d’azzardo, dal 2003 sotto diretto controllo dello Stato ma che proprio da allora ha cominciato a mietere le prime ‘vittime’.
E non è più solo un eufemismo, perché dalla Fondazione Richiedei di Palazzolo arriva un nuovo allarme, a seguito di un incontro dedicato proprio alla lotta alle ludopatie. Quasi una cinquantina le persone seguite nel corso del 2013, per problemi legati al gioco: tra queste anche chi non ce l’ha fatta più, pressato dai debiti.
Si è tolto la vita, costretto ad inseguire quella vincita che avrebbe dovuto “metterlo a posto”, e che invece non è arrivata mai. Caso emblematico, ed epilogo tragico, punta di un iceberg gigantesco, il gioco d’azzardo patologico.
Anche a Palazzolo, intanto, si lavora a raccogliere le firme, per una proposta di legge popolare per “la tutela degli individui tramite il riordino delle norme vigenti in materia di giochi con vincite in denaro”.