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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Fatture false: sequestri per 35 milioni di euro, condanne per 28 anni

Prime sentenze nell'ambito del maxi-processo che a Brescia coinvolge più di 30 imputati: rito abbreviato per 10 persone, condanne per 28 anni

Sono arrivate le prime condanne relative all'operazione “Leonessa”, la maxi-inchiesta di Guardia di Finanza e Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, che dalla provincia di Brescia e dalla Lombardia aveva portato all'esecuzione di 69 misure cautelari (con alcuni arresti eccellenti, dal Nord alla Sicilia) e oltre 200 indagati. Le accuse, a vario titolo, andavano dall'associazione mafiosa (con il coinvolgimento delle cosche) all'emissione di false fatture, e poi corruzione, indebite compensazioni e altro ancora. Nel settembre scorso sono stati posti sotto sequestro beni per oltre 35 milioni di euro.

Più di 30 gli imputati a processo

Degli oltre 30 imputati che sono finiti a processo a Brescia, in uno dei filoni dell'indagine, per 10 di loro – quelli che hanno scelto il rito abbreviato – sono state emesse le sentenze di primo grado: per gli altri l'udienza è fissata a partire dalla prossima settimana. E' stato condannato a 6 anni e 8 mesi Davide Janos Trombetta, considerato il “capo” dell'organizzazione che “stampava” milioni di euro di false fatture, spediva i soldi in nero all'estero (in Repubblica Ceca) e poi li faceva rientrare, anche in contanti, in Italia.

Tra i vari faccendieri e imprenditori coinvolti nell'operazione si segnalano le condanne a 3 anni e 6 mesi per Giuseppe Alberti e Giuseppe Dotti, 3 anni a Luigi Salvatore, 2 anni e 8 mesi per Gianluca Chiodi, 2 anni e 4 mesi per Mirko Cordioli, 2 anni e 2 mesi per Cristina Fanciulli (la segretaria di Trombetta), 1 anno e 10 mesi per Roberto Lingua, 1 anno e 8 mesi per Mauro Serafin.

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