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Cronaca Via Serenissima

MetroBus, l’affondo di Legambiente: «Siete una squadra di dilettanti»

Botta e risposta a mezzo stampa tra Dario Balotta e il sindaco Adriano Paroli: il responsabile trasporti di Legambiente attacca duramente la gestione della Metro bresciana. "Chissà cosa ne pensa la Protezione Civile"

Io non ce l’ho politicamente con Paroli, io lo contesto nel merito. Se si comportano come dei dilettanti è chiaro che a qualcuno la cosa possa non andare bene. E quanto al sindaco chiedo di farmi vedere i carteggi, non sto scherzando: è ora di tirarle fuori le carte!

L’avevamo titolato anche noi tempo fa, problemi di Metrobus confermati da ritardi e rinvii, risposte spesso vaghe a domande invece sempre più frequenti. Protagonista del corsivo inaugurale è Dario Balotta di Legambiente, che con il sindaco in questi giorni sta avendo un’accesa corrispondenza mediatica. “Il punto è questo, il dilettantismo con cui viene affrontata un’opera simile – ci racconta proprio il responsabile trasporti di Legambiente Lombardia – Tutto viene gestito all’ultimo momento, non oso immaginare cosa sarebbe successo se non ci fosse stato il rinvio post 1 gennaio. Un’operazione del genere va programmata, qua invece ci raccontano solo storie: la Metro bresciana è in ritardo spudorato, compresa la ristrutturazione della rete di superficie”.

Tra le cose che mancano c’è pure l’assicurazione, anche se il Comune assicura (in una nota) che sia già stata stipulata dall’azienda temporanea ATI: “Paroli non può venirmi a dire che vale quella vecchia, è come trasferire la polizza di una 500 su un BMW. E se la prima base d’asta è andata deserta è perché nessuno se la sente di assicurare i 60 milioni di passeggeri che dici di trasportare in un anno per una cifra che supera di poco i quattro milioni di euro. Se la cosa fosse stata affrontata seriamente i passeggeri sarebbero già stati assicurati. E se invece vale quella vecchia, allora che me la facciano vedere, è ora di tirarle fuori davvero quelle carte!”.

Un giro sulla Metro - © Francesca Torricelli


Per Balotta le questioni in sospeso sono davvero tante, dai mutui milionari ai “terribili costi d’esercizio”, per non parlare del panorama degli Enti coinvolti (Comune, Provincia e Regione, la neonata Brescia Infrastrutture, Brescia Mobilità e Metro Brescia), “una pletora di società che dubito possano servire al buon funzionamento della Metro”. Insomma “solo operazioni di dubbia utilità, e altro che spending review, non credo ci sia nessuno al mondo in grado di tappare il buco di gestione che ora come ora è già garantito, adesso serve almeno tentare di limitare i danni”.

Inoltre, continua Balotta, “Brescia è una delle poche città europee con meno di 200mila abitanti che si sia mai fornita di una Metro, e non ha nemmeno una periferia tale da poterla giustificare”. Ma Paroli cosa c’entra? “Beh, visto che è il primo azionista di Brescia Mobilità, Metro Brescia e affini, direi che c’entra eccome, ed è la persona a cui tutti dovrebbero rivolgere delle domande. Non dimentichiamoci poi di un’altra questione irrisolta, quella delle norme antisismiche retrodatate. Chissà cosa ne pensa la Protezione Civile”.

Nuove rivelazioni si prospettano all’orizzonte: i conti in tasca dalla Metro, sul prossimo Corriere del Garda, e un nuovo incontro organizzato proprio da Legambiente per il prossimo 5 febbraio.

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