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Cronaca Marcheno

Imprenditore ucciso: i nipoti disposti a parlare, Alex e Giacomo in Procura

Saranno presto interrogati i due fratelli Bozzoli, Alex e Giacomo, indagati per omicidio e distruzione di cadavere

Saranno presto interrogati i due fratelli Bozzoli, Alex e Giacomo, i nipoti dell'imprenditore scomparso da Marcheno l'8 ottobre 2015: da allora non si sono avute più sue notizie, ma dalla Procura di Brescia (che ha da poco chiuso le indagini) sono convinti che possa essere stato ucciso, messo in un sacco e portato via in auto, lontano dalla fonderia di famiglia. I principali accusati (nonché gli unici) sono appunto Alex e Giacomo Bozzoli: su di loro s'indaga per omicidio e distruzione di cadavere.

Indagini per omicidio

Nell'elenco degli indagati, ma solo per favoreggiamento, ci sono anche due operai della fonderia di Marcheno: Aboagye Awasi detto Abu e Oscar Maggi. L'ipotesi degli inquirenti, sulla base delle perizie e delle risultanze delle ultime indagini, è che Mario Bozzoli sia stato ucciso ancora all'interno della fabbrica, e poi portato via in auto, probabilmente dal nipote Giacomo.

Lui che, così emerge dagli atti dell'inchiesta, a detta dell'ex fidanzata di Alex sarebbe stato addirittura “ossessionato” dallo zio, e alla ragazza avrebbe addirittura raccontato di volerlo uccidere. Non ci sono prove specifiche, al momento, che sostengano la tesi degli investigatori.

Quello che verrà organizzato in tempi brevi sarà comunque il primo vero interrogatorio cui saranno sottoposti i fratelli Bozzoli. Erano stati già sentiti a poche ore dalla scomparsa dello zio. Ma da quel momento in poi si sono sempre avvalsi della facoltà di non rispondere.

Il primo interrogatorio

In particolare Giacomo Bozzoli era stato ascoltato relativamente ai suoi movimenti, dentro e fuori la fonderia, nella sera della scomparsa. Sarebbe entrato e uscito per due volte: ai carabinieri disse di farlo spesso, quando si dimenticava di qualcosa o di parlare con gli operai. La mattina seguente ha raccontato di aver ricevuto una telefonata dalla madre, che lo informava della scomparsa. In seguito non parlò con nessuno. Agli inquirenti disse infine che suo zio poteva essere stato rapito, oppure fuggito con un'amante.

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