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Cronaca

Nuova impresa di Super Mario: quasi incendia la casa con i petardi

Balotelli si è messo di nuovo in luce per le sue trovate fuori dai campi di calcio: provoca un principio di incendio lanciando dei petardi fuori dalla finestra del bagno di casa. La polizia ha aperto un'inchiesta sulla vicenda

Super Mario fa nuovamente notizia per le sue temerarie imprese fuori dai campi di calcio. Dopo aver dichiarato, non più tardi di ieri, "grazie a Mancini sono cresciuto", ha quasi dato fuoco alla sua casa alla periferia di Manchester, città che non gode di certo dell'amore del talento bresciano.

A causare il principio di incendio, che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, l'ennesima goliardata. SuperMario, infatti, ha confessato di essersi messo la scorsa notte, assieme ad alcuni amici, a tirare petardi e fuochi d'artificio da una finestra del bagno. Probabilmente per un'imprudenza, hanno preso fuoco alcuni asciugamani e l'incendio si è rapidamente propagato in casa: è stato subito circoscritto, ma l'incidente non si è chiuso lì.

La polizia infatti ha aperto un'inchiesta. E' soltanto l'ultimo episodio di una lunga serie per un giocatore che è stato accolto in Premier League con qualche diffidenza, tanto che i tifosi ne hanno storpiato il cognome in 'Badotelli'. Colpa soprattutto della sua fama di 'bad boy', perché in campo ha dimostrato più di una volta di avere i numeri del campione. Ai tempi dell'Inter José Mourinho disse di lui: "Il ragazzo ha qualità incredibili ma in certe occasioni non sa proprio come usare il cervello". L'anno scorso l'allenatore che l'ha chiamato al City, Roberto Mancini, ammise che vedeva per lui un futuro "tra i migliori del mondo".

Ma il comportamento spesso troppo sopra le righe di Balotelli ha fatto anche infuriare il tecnico (a un certo punto i tabloid hanno perfino scritto che voleva scaricarlo). Negli ultimi mesi l'azzurro sembrava finalmente rigare dritto. Ma la scorsa notte in un lampo è tornato 'bad boy'. Imprevedibile Balotelli, capace anche di gesti sorprendenti: come quando regalò mille sterline a un clochard; o quell'altra volta che accompagnò a scuola un ragazzo che non vi era andato perché intimorito da alcuni bulli. Ma l'indole irrequieta e il vizio degli eccessi SuperMario non li ha mai persi. Prima dell'incendio, l'attaccante per il quale anche Prandelli stravede era finito sulle prime pagine per altri episodi a dir poco imbarazzanti.

L'ultimo quando era stato sorpreso a Napoli in giro per il quartiere Scampia assieme ad alcuni presunti esponenti della criminalità organizzata e persone coinvolte in un'inchiesta sul riciclaggio. Episodio per il quale fu anche sentito come teste dalla Procura di Napoli. In Inghilterra tra le sue intemperanze più colorite si annoverano le freccette lanciate contro un gruppo di ragazzini da una finestra del primo piano del centro di allenamento del City a Carrington. Ma già prima, nei suoi tre anni all'Inter, era uomo da prima pagina, e le giocate che gli avevano fatto guadagnare l'altro soprannome Super Mario erano state accompagnate da insulti ai tifosi e polemiche, incomprensioni con i tecnici e la squadra, punizioni esemplari, fischi, cori offensivi e 'buu' in molti stadi. In Inghilterra, in un solo anno, ha fatto il pieno di mini-scandali.

In campo ha collezionato gol e ammonizioni; fuori, oltre a tante polemiche, multe e rimozioni forzate. Nemmeno al volante l'ha passata sempre liscia. Tempo fa il Sun ha quantificato in più di 11mila euro le multe già pagate da Balotelli dal suo arrivo a Manchester. Oltre mille euro di sanzioni al mese, una sovrattassa per la sua indisciplina al volante o, più semplicemente, la scarsa attenzione alla segnaletica stradale. Tante ne ha fatte che alla fine ha assunto un autista. A Milano l'autista però non l'aveva ed è stato sanzionato dalla polizia con una multa di 380 euro e il taglio di dieci punti della patente per eccesso di velocità. 'Non sono un bad boy, un ragazzaccio', si è difeso spesso Balotelli. Forse un po' irrequieto, sperando per lui che riesca un giorno nell'impresa di incanalare tutta la sua esuberanza solo sui manti erbosi; perchè ci sono campioni, come ad esempio Cassano, che sarano sempre indimenticabili, ma nelle loro case i trofei vinti si contano sulle dita di una mano.

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