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Cronaca

Giallo di Marcheno. Nella fonderia Bozzoli «Trovate tracce biologiche»

Il procuratore: «Bisogna vedere se sono collegabili a Mario Bozzoli». Si aspettano i risultati degli accertamenti condotti nello stabilimento nei giorni scorsi

Non c’è ancora alcuna risposta sul caso di Mario Bozzoli, l’imprenditore di Marcheno scomparso senza lasciare alcuna traccia. Per il momento l’ipotesi più accreditata è che Bozzoli sia stato ucciso nell’azienda e il suo corpo distrutto nella colata del forno Rm Fomet 80. Una ipotesi probabile, ma appunto: un’ipotesi.

Nei giorni scorsi l’azienda è stata setacciata da cima a fondo. I Ris di Parma hanno guardato sotto la lente d’ingrandimento tutto lo stabilimento. Sono state trovate tracce biologiche, «ma bisogna vedere se sono collegabili a Mario Bozzoli», precisa sul Corriere il procuratore della Repubblica Tommaso Buonanno. E soprattutto, anche se le tracce fossero dell’imprenditore, bisognerebbe verificare se siano il frutto della sua presenza in azienda o se possono spiegare cosa sia successo quella notte dell'8 ottobre. La stessa notte in cui il forno ha fatto registrare una fumata anomala.

L’unica persona che avrebbe potuto fornire una spiegazione non può più parlare. Giuseppe Gherardini, l’operaio che lavorava quella sera a quel forno, è stato trovato morto domenica scorsa. L'uomo era stato interrogato dai carabinieri nei giorni dopo la scomparsa di Bozzoli, ma mercoledì 14 (il giorno in cui è sparito) gli inquirenti lo avrebbero dovuto sentire nuovamente, per la prima volta come persona informata sui fatti. Anche sulla sua morte aleggia il mistero. « Sul corpo — ha precisato il procuratore, sempre sulle colonne del quotidiano di via Solferino — non ci sono segni evidenti di violenza e il contenuto della bottiglia accanto al cadavere è apparentemente una bibita energetica».

Il giallo continua. Per dipanare la questione ora si attendono i documenti e le risultanze degli accertamenti effettuati sino ad ora.

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