L’ultimo saluto all’operaio della Bozzoli: "Aspettare la verità in silenzio"
La comunità di Marcheno si è stretta attorno alla famiglia di Giuseppe Ghirardini per l’ultimo saluto all’operaio della Bozzoli, morto per avvelenamento da cianuro
MARCHENO. “Aspettare la piena verità in silenzio” è questo il senso dell’omelia funebre recitata da don Maurizio Rinaldi. Un messaggio rivolto ai fedeli e ai cittadini di Marcheno che ieri, lunedì 23 novembre, hanno gremito la chiesa parrocchiale per dare l’ultimo saluto a Giuseppe Ghirardini, l’operaio della Bozzoli morto - secondo quanto stabilito dai Ris di Parma - per avvelenamento da cianuro. Forse anche un monito per i tanti giornalisti presenti al funerale.
La stampa non era infatti gradita - come testimoniano i cartelli affissi fuori dalla chiesa che chiedevano di evitare riprese e fotografie - ed è stata tenuta a debita distanza, oltre che bersagliata da insulti gratuiti rivolti da qualche membro della comunità.
Un funerale ‘blindato’ scandito dai singhiozzi e dal pianto delle sorelle di Giuseppe, strette l’una all’altra nei banchi della prima fila ed incollate alla bara nel tragitto verso il cimitero.
“ È bene tacere - ha ribadito più volte il parroco durante l’omelia tratta dal libro delle Lamentazioni - le parole e i fatti umani ci hanno lasciati lontano dalle pace e dal benessere, confusi e travolti da ciò che è accaduto abbiamo corso il rischio di coltivare sentimenti malsani. In questi giorni di mezzo, in questa situazione in cui aspettiamo la piena verità è bene restare in silenzio.”
Come a voler ricordare che sono gli inquirenti a dovere risolvere il giallo della morte di Ghiradini e della scomparsa di Mario Bozzoli. Risalire alla provenienza dell’anima in cianuro, contenuta nell’esca per animali selvatici ritrovata nello stomaco dell’operaio, potrebbe essere uno dei tanti tasselli utili a ricomporre l'intricatissimo puzzle della scomparsa dell'imprenditore di Marcheno.