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Cronaca Marcheno

Imprenditore ucciso: l’operaio stordito con la droga dello stupro?

Fonderie Bozzoli, non è ancora finita: una nuova ipotesi sulla morte di Giuseppe Ghirardini. L'operaio potrebbe essere stato prima stordito con il Ghb, la droga dello stupro, e poi avvelenato

Una nuova e inquietante ipotesi sulla morte di Giuseppe Ghirardini, l’operaio delle Fonderie Bozzoli di Marcheno trovato morto circa un anno fa – era il 18 ottobre del 2015 – in Valcamonica. Ghirardini era scomparso da casa da qualche giorno, è stato trovato senza vita alle Case di Viso: sarebbe morto avvelenato dal cianuro. Questa la versione ufficiale, anche a seguito dell’autopsia.

Ma l’ipotesi del suicidio, quella paventata dagli inquirenti, non ha mai trovato d’accordo le sorelle di Giuseppe, che da allora ancora chiedono giustizia e nuove indagini. Secondo loro, come ripetuto più volte, il fratello non si sarebbe ucciso ma sarebbe stato ucciso. Ucciso perché sapeva troppo, avrebbe visto qualcosa non doveva vedere.

Partendo da questo presupposto le donne hanno chiesto una nuova consulenza: Giuseppe Ghirardini potrebbe essere stato stordito con il Ghb, la cosiddetta “droga dello stupro”, una sostanza che non lascia tracce. E poi avvelenato. La richiesta delle sorelle, seguite in aula dagli avvocati Mariacostanza Rossi e Sebastiano Lorenzo Sartori, è quella di riaprire l’indagine sul suicidio, "perché suicidio potrebbe non essere stato".

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