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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Via Monte Suello, 2

Gonna troppo corta, l'imbarazzo del Calini: «Donna ridotta a oggetto»

La replica studentesca allo scandalo del video di presentazione della festa della scuola organizzata una settimana fa in un noto locale bresciano: "I veri problemi sono altri eppure la stampa si interessa solo alle modelle"

Proprio non ci voleva, o forse sì, e anche quest’anno un rinomato liceo bresciano si guadagna l’onor di cronaca a causa di un video scandalo che, pari pari a quanto successo con il liceo Arnaldo, pubblicizza una festa in discoteca e da cui poi tutti si dissociano. E’ passata una settimana esatta dal Rockstar Party organizzato in un noto club di Brescia eppure dell’istituto Calini non si è mai smesso di parlare: il professore e l’insegnante, il rappresentante d’istituto e il preside, le mamme e i genitori e pure gli studenti. “Siamo tutti d’accordo sulle motivazioni che hanno mosso Marco Castelli per primo (rappresentante d’istituto, ndr) e alcuni professori poi – ci racconta Guido Lanfranchi, membro del collettivo studentesco e pure lui rappresentante d’istituto – critiche sacrosante sul problema della donna ridotta a oggetto, e sulla scuola pubblica che come istituzione di certo non ci guadagna”.

Nel video infatti, girato all’interno del liceo di Via Monte Suello con tanto di logo in bella vista, nei fotogrammi più caldi appare la celebre Valeria Colosio, modella bresciana già famosa per la sua partecipazione a Italia’s Next Top Model, in abiti succinti e minigonna che più mini non si può. “Quello che mi fa un po’ riflettere – continua Guido – è che scandali come questi abbiano una risonanza decisamente più elevata rispetto ad altre vicende, magari più importanti. Non voglio dare la colpa ai giornalisti, forse la colpa è dell’atteggiamento generale, della gente che ha fame di clamore. Con questo non voglio nemmeno difendere la modella, o chi ha girato il video, vorrei solo porre l’accento sul fatto che tutto questo chiasso rischia di coprire tanti altri episodi che sono sicuramente più importanti”.

Qualche esempio? “La mancanza dei fondi che colpisce la scuola pubblica in generale o i crediti nei confronti dello Stato, problemi che anche il Calini si vede quotidianamente costretto ad affrontare. Senza dimenticarci dell’iniziativa di qualche settimana fa, in concomitanza con la Notte Bianca, quando con un gruppo di ragazzi ci siamo presentati in Piazza Duomo con cartelli e striscioni, sulla crisi e sulla disoccupazione, sul precariato e sull’emergenza abitativa. E cosa abbiamo ottenuto? Forse quattro righe, e su un solo giornale”. Stesso discorso vale per la più recente occupazione autogestita, sono mancate le foto e sono mancati i resoconti (e in questo un po’ di autocritica ce la meritiamo, ndr) mentre, come ci ricordano gli studenti, “l’unico spazio che ci è stato dedicato è quando in sede occupata si sono presentati i candidati alle prossime amministrative”.

Insomma, a conti fatti, “sembra che per ottenere risonanza e attenzione ci si debba affidare alle modelle e agli scandali, oppure alla politica”. Ma visto che siamo in Lombardia (Nicole Minetti insegna, teoricamente appartiene in contemporanea ad entrambe le categorie) non sia mai che la strada giusta sia proprio questa. “L’ultima cosa che vogliamo – conclude invece Guido – è che la gente arrivi al punto di associare gli studenti del Calini solo al video riferito alla festa in discoteca. Il nostro istituto invece è pieno di ragazzi che hanno voglia di fare, che hanno tante idee in testa. Le nostre iniziative, in fondo, dimostrano proprio questo”.

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