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Cronaca Salò

Il sacco del lago di Garda: in tre anni 50 ettari di cemento

L'ennesimo allarme lanciato da Legambiente sulla questione del cemento, sul lago di Garda: crescita costante nonostante la crisi, con picchi del 5% annuo a Toscolano e Padenghe. In tre anni 50 ettari di verde in meno

Un lago che ‘soffoca’ di cemento, e che perde ancora l’1% in più di territorio, ogni anno. Tanto che dal 2009 al 2012 sono scomparsi terreni ‘vergini’ per più di 50 ettari, pari a 52 campi da calcio. La fotografia allarmante del lago di Garda arriva dalla Goletta di Legambiente: “Siamo arrivati oltre il limite di saturazione”.

Lo hanno raccontato Barbara Meggetti e Cristina Milani, in un incontro organizzato a Salò e proprio da Legambiente. Un cemento che non si ferma, nonostante la crisi: in aumento (in media) dell’1% su tutte le sponde gardesane, con picchi del 4 o 5% a Toscolano e Padenghe, del 2 e 3% a Limone e Gardone.

E se paesi come Manerba o Sirmione non rientrano nella graduatoria è solo perche “hanno già consumato gran parte del loro territorio”. Non va dimenticato che proprio a Manerba spetta il record delle seconde case, addirittura il 67% del costruito.

Ripensando al sequestro di Campione, al maxi investimento sulla montagna di Gardone Riviera. Cemento di ieri ma anche di domani: con riferimento al nuovo progetto della Tavina (a Salò se ne discute proprio in questi giorni, anche in consiglio comunale), che tra alberghi, case e servizi ‘vale’ quasi 30mila mq.

O l’abbazia di Maguzzano, “in una zona sottoposta a vincolo” e che nonostante sia stata bloccata due volte, un’operazione che potrebbe riprendere da capo, e in tempi brevi. La soluzione? “Invertire la rotta, promuovere la tutela del paesaggio e la riqualificazione dell’urbanizzato”.

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