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Incidenti stradali

Ragazzi morti in autostrada: “I corpi giacevano come abbracciati”

Il giorno dopo il drammatico incidente nel quale hanno perso la vita tre giovanissimi, un volontario racconta l'inferno che ha visto sull'autostrada al momento dei soccorsi

«Tre persone sono incastrate all’interno della loro auto: giacciono come in un abbraccio tra loro, quasi si facessero forza l’una con l’altra». Lo ha scritto su Facebook uno dei soccorritori del 118 che nella notte tra giovedì e venerdì è intervenuto in seguito all'incidente in autostrada che è costato la vita ad Alberto Casagrande, 23 anni, di Mareno di Piave, del suo coetaneo Antonio Ago, che abitava a Conegliano Veneto, e di sua sorella Daniela Ago, di 22 anni.

Il racconto del soccorritore, riportato stamane sulle colonne dell'Eco di Bergamo, non fa che aumentare il dolore per la morte dei tre giovani, la cui auto è stata coinvolta nel maxi-incidente verificatosi sul tratto tra Seriate e Grumello del Monte, in direzione Brescia, in territorio comunale di Bolgare: «Arriviamo in autostrada e la scena che ci si presenta è subito chiara: è grave, parecchio grave. Carcasse di auto, detriti ovunque, gente confusa, fumo. Feriti che ci vengono incontro sconvolti. Cerchiamo di valutare le loro ferite e a colpo d’occhio li facciamo salire in ambulanza, prendiamo i parametri, medichiamo le ferite, puliamo il sangue. Tre persone sono incastrate all’interno della loro auto: giacciono come in un abbraccio tra loro, quasi si facessero forza l’una con l’altra. Quelle tre persone questa notte sono morte lì, su quel tratto maledetto di autostrada. Partiamo con un ferito in codice giallo e sirene spiegate verso l’ospedale Papa Giovanni. Poi puliamo le attrezzature dai residui di quell’incidente maledetto. E si pensa a quelle tre vittime che ancora sono strette lì, in quell’abbraccio mortale».

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