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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Orsi: "Mazzetta alla Lega? Nessuna traccia". Maroni: "Terrorismo"

Il legale di Giuseppe Orsi respinge ogni indiscrezione sulla presunta tangente da 12 milioni di euro. Per Maroni si tratta di "atti di terrorismo" contro la Lega

La maxi mazzetta da 12 milioni alla Lega "in cambio" della poltrona di Finmeccanica a Giuseppe Orsi? "Circostanze già passate al vaglio dell'autorità giudiziaria che ne ha disconosciuto qualsiasi fondamento", dice il legale del manager, l'avvocato Ennio Amodio, mentre il leader del Carroccio Roberto Maroni parla di "atti di terrorismo" contro la Lega.

E l'intervento del ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, per risanare i debiti della ex moglie? "Non c'é mai stato", afferma lo stesso Grilli. Il giorno in cui dall'ultima informativa dei carabinieri del Noe arrivano nuovi particolari su due filoni di indagine già emersi in passato, puntuali, in serata, arrivano le smentite.

Il primo elemento nuovo è che Alessandro Pansa - da poco nominato ad di Finmeccanica - nel 2007-2008 chiese ai vertici di Mediobanca un aiuto per risanare i debiti di Lisa Lowenstein, ex moglie del ministro Grilli. In particolare i carabinieri riportano le testimonianze dell'amministratore delegato e del vicedirettore di Mediobanca, Alberto Nagel e Maurizio Cereda, che confermano di aver ricevuto nel 2007-2008 da parte di Pansa, "persona nota per essere vicina al ministro Grilli", una richiesta di aiuto per risanare i debiti della signora Lowenstein, per circa 400-500mila euro".

Dopo un'attenta valutazione, scrivono i militari, "i banchieri si rifiutarono di aderire alla richiesta di Pansa, che evidentemente ha poi optato per le consulenze da parte di Finmeccanica o di società del gruppo, come sostenuto da Orsi nell'intercettazione ambientale".

Il riferimento è alla conversazione captata tra Orsi e l'ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi, in cui il primo riferì di consulenze fittizie concesse alla donna. "Non ho mai chiesto favori per me o per la mia ex moglie Lisa Lowenstein, dalla quale sono separato da 5 anni e allo stato legalmente divorziato", puntualizza Grilli, spiegando che proprio le scelte economiche della ex moglie "sono state causa, non ultime, della mia separazione".

Il ministro, tornando sulla "fantomatica vicenda di presunte consulenze elargite" alla sua ex moglie, ribadisce che l'audit interno di Finmeccanica e tutte le verifiche effettuate hanno smentito questa circostanza. Riguardo, poi, all'intervento di Pansa sui vertici di Mediobanca, Grilli osserva che "anche a tale circostanza, irrilevante, e già chiara nelle modalità in cui si è svolta, non ho nulla da aggiungere".

"Non ho mai chiesto alcun aiuto, in favore della mia ex moglie, signora Lisa Lowenstein, per sanare la situazione debitoria di quest'ultima relativa alla sua autonoma attività imprenditoriale", conclude il ministro.

LEGA NORD. L'indagine sugli elicotteri venduti all'India di Finmeccanica, contempla anche l'ipotesi di un finanziamento illecito di 12 milioni di euro distolti da uno dei mediatori dell'affare e destinati al Carroccio in cambio dell'appoggio leghista alla nomina di Orsi al vertice di Finmeccanica.

I carabinieri registrano alcune intercettazioni da cui si evince che lo stesso Orsi "intrattenga rapporti di stretta amicizia con numerosi politici appartenenti al partito della Lega Nord". Da Umberto Bossi a Roberto Maroni, da Marco Reguzzoni a Dario Galli. Proprio Maroni è il primo a replicare, parlando di "falsità fatte per condizionare il voto: è un atto di terrorismo". Quelle su una presunta tangente passata da Finmeccanica alla Lega Nord sono "insinuazioni e falsità contenute in un rapporto dei carabinieri. Nell'ordinanza di arresto per Giuseppe Orsi non si fa cenno a queste insinuazioni su presunte dazioni alla Lega. Ciò significa che sia il pm che il gip hanno escluso che queste cose abbiano fondamento".

Concetto ribadito dal legale di Orsi, l'avvocato Amodio, secondo cui "ci si sforza di trarre dagli archivi dell'inchiesta circostanze già passate al vaglio dell'autorità giudiziaria che ne ha accertato la assoluta inesistenza dopo quasi un anno di indagini". E la documentata retrocessione di denaro che, secondo i carabinieri, costituirebbe la creazione della provvista destinata al Carroccio "non è altro - dice Amodio - che una fisiologica operazione commerciale tra due società sorelle. Nessuno ha finora mai fornito la benché minima traccia" di tangenti.

Secondo il legale, piuttosto, alla base dell'impianto accusatorio che ha portato in carcere il suo assistito vi è un "triangolo che ha ai suoi vertici Zampini, Haschke e Borgogni. Dagli atti del processo, infatti, si desume come sia stato Zampini (ad di Ansaldo energie - ndr) il primo a prospettare l'utilizzo di una somma da destinare ai partiti nell'ambito della vicenda del contratto con l'India". Amodio ritiene singolare che ciò avvenga "qualche giorno dopo che l'ingegner Orsi aveva assunto la propria carica", cui puntava proprio Zampini. Quella ipotesi di somma destinata alla Lega Nord è "un'informazione errata poi ripetuta negli interrogatori a Roma e a Napoli".

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