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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Castrezzato

Opere d’arte rubate nelle ville e poi rivendute in Francia: 4 arresti

Nel mirino degli inquirenti un gruppo criminale con base operativa nel Napoletano e ramificazioni nel Bresciano: rubavano quadri preziosi, statute, bronzi e oggetti d’antiquariato per poi rivenderli all’estero. A Castrezzato in manette Giuseppe Pedata

Avevano messo a segno colpi nelle ville di tutta Italia per mettere le mani su opere d’arte di prestigio da rivendere all’estero. Una vera e propria organizzazione criminale, con base nel Napoletano e ramificazioni nella nostra provincia, sgominata dalla procura di Reggio Calabria.

Quattro persone in manette

In manette sono finite in tutto 4 persone, una delle quali residente a Castrezzato: si tratta di Giuseppe Pedata, 46enne napoletano d’origine e bresciano d’adozione. L’uomo è ai domiciliari, cosi come le altre tre persone arrestate: Luigi Benducci, Pasquale Iuliano e Raffaele Petti, tutti residenti a Napoli.  Dovranno rispondere del reato di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione di opere d’arte insieme alle altre 20 persone indagate.

Perquisizioni in tutta italia

I blitz dei carabinieri nelle abitazioni delle persone indagate e arrestate sono scattati all’alba di venerdì mattina e oltre al bresciano hanno toccato numerose province italiane. Le indagini sono partite nel novembre del 2015, a seguito di un controllo eseguito in un negozio d’antiquariato di Reggio Calabria.

Sequestrate opere per 1,5 milioni

Gli inquirenti hanno appurato che il sodalizio criminale era dedito alla ricettazione di beni d’antiquariato rubati sul territorio nazionale e poi venduti, anche tramite antiquari calabresi compiacenti, in Italia e addirittura nelle fiere di settore di Avignone e Montpellier. I blitz hanno permesso di recuperare diversi beni culturali - dipinti, statue, arredi delle chiese - di notevole rilevanza storico-culturale. Tra i beni recuperati c’è anche una tela “Madonna con Bambino” della Scuola Napoletana, risalente al ‘700. L’opera era stata rubata nel 2014 da un palazzo nobiliare di Arcevia (Ancona). In tutto sono stati sequestrati beni per un valore si circa 1, 5 milioni di euro

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