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Cronaca

Una sigaretta accesa scatena l'inferno: muore bruciato nel suo capanno

Tragedia all'ex maneggio San Giorgio di Romano di Lombardia: il proprietario Giuseppe Messina è morto dopo l'incendio scatenato (forse) da una sigaretta

E' morto da solo, bruciato tra le fiamme del rogo che probabilmente lui stesso ha scatenato, ma senza farlo apposta: il triste destino di Giuseppe Messina, pensionato di 74 anni trovato senza vita nella casetta di fianco all'ex maneggio di sua proprietà, il San Giorgio di Romano di Lombardia. Sull'accaduto indagano i carabinieri: e anche se la pista principale resta quella del rogo accidentale, la magistratura ha comunque disposto l'autopsia sul corpo di Messina.

Un incendio tanto rapido quanto fatale. Messina era a letto, quando si è scatenato l'inferno. L'ipotesi è che una sigaretta non spenta abbia aizzato l'incendio: la cenere rovente del mozzicone si è posata sulle coperte, che hanno preso fuoco. Le fiamme in pochi attimi hanno raggiunto il fornelletto a gas, e poi la tanica di combustibile che lo alimentava.

Un boato nella notte tra sabato e domenica

Un boato nella notte, tra sabato e domenica. E l'incendio che in pochi minuti si è divorato tutto. Compreso Messina. I Vigili del Fuoco sono accorsi il prima possibile. Non è stato facile domare le fiamme. Ma ormai era troppo tardi. Messina è morto da solo, a 74 anni. Pare avesse qualche problema di salute, e facesse fatica a muoversi velocemente.

Non si esclude che abbia tentato di fuggire, da quell'inferno di fuoco. Ma le fiamme e forse il fumo l'hanno raggiunto, soffocandolo. Ora rimane solo l'autopsia, per capire di cosa è morto. E le indagini che al momento, come detto, escludono l'ipotesi del dolo.

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