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Cronaca Ghedi

Bimbo annegato, nel sangue della madre alcol e antidepressivi

Condannata la mamma del piccolo Thomas, il bimbo che nell'estate del 2013 annegò a Ghedi nella piscinetta di casa. Dormiva sul divano, ubriaca e imbottita di farmaci antidepressivi

Pensando ai "pericoli eventuali", non avrebbe mai dovuto lasciare che uscisse da solo. Questa motivazione per cui la madre del piccolo Thomas, morto annegato nella piscinetta di casa, a Ghedi, è stata condannata per omicidio colposo a un anno e mezzo di reclusione (pena sospesa con la condizionale). Fin da subito iscritta nel registro degli indagati, a 17 mesi dalla tragedia ecco la prima sentenza, pronunciata al termine del processo celebrato in rito abbreviato dal Tribunale di Brescia.

Mentre il bimbo annegava lei dormiva, collassata sul divano. Nel sangue alcolici e farmaci antidepressivi, Xanax su tutti, come poi dimostrato dalle analisi. Il bimbo invece giocava in giardino, si era avvicinato pericolosamente alla piccola piscina dove già una volta aveva rischiato di cadere.

Ad accorgersi che qualcosa non andava il fratello maggiore: sceso dalla sua cameretta vede la madre che dorme sul divano, non trova il fratellino. Esce, lo cerca e non lo trova: chiede aiuto ai vicini, corre a svegliare la mamma.

Non ci volle molto per capire che la tragedia ormai si era consumata. Il bimbo fu infatti trovato senza vita, in fondo alla vasca. Aveva due anni, era il 30 giugno del 2013: per il tribunale nessuna attenuante, fu "colpa grave". Tra gli accusatori della donna figura l'ex marito che, nei mesi precedenti, aveva già dovuto cercare il figlioletto uscito in strada da solo: anche in quel caso, la madre era stata trovata in casa ubriaca.

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