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Cronaca Ghedi / Via Armando Diaz

Ghedi, bimbo annegato. Il padre: "I miei figli non sono al sicuro"

Appello ai magistrati prima che si consumasse la tragedia. Dopo la separazione dalla moglie, aveva dichiarato di ritenerla inadatta a prendersi cura dei suoi due figli

Non si fidava dell'ex moglie e lo aveva anche dichiarato davanti ai magistrati. Alessandro, padre del bimbo annegato a Ghedi nella piscina di casa, da tempo ormai non viveva più nella villa di via Diaz, dopo la separazione dalla moglie Cristina.

Prima della tragedia di domenica, l'uomo si era rivolto ai magistrati dicendosi preoccupato per l'incolumità dei suoi bambini, ritenendo la madre inadatta a seguirli.

Difficile dire se l'appello rivolto in tribunale facesse parte di una lotta senza quartiere tra una coppia in fase di separazione, ma il procuratore Valeria Bolici - che sta indagando sulla morte del piccolo Thomas - ora vuole vederci chiaro.

Ieri il pm ha dato il nullaosta per il funerale, che si terrà venerdì nella chiesa parrocchiale del paese, dopo che l'autopsia ha confermato la morte per annegamento.

Nuovi accertamenti psico-fisici sono stati disposti sulla madre - indagata per omicidio colposo -, a cui è stato effettuato un prelievo ematico presso l'ospedale di Manerbio, mentre il figlio più grande è stato affidato al nonno materno.

E' ormai certo, invece, grazie anche alle testimonianze dei vicini, che la donna abbia cercato il piccolo in piscina anche prima di chiamare i carabinieri ma, complice l'acqua torbida e la tensione del momento, non si è accorta che il corpo giaceva inerme sul fondo della vasca.

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