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Cronaca

Brescia: cercatori abusivi di funghi, molti sono disoccupati

La variabile impazzita delle soluzioni anticrisi: i commercianti di funghi lamentano un exploit inatteso di "cercatori abusivi". Sulle montagne bresciane spesso disoccupati e cassintegrati, che cercano di battere la crisi

Agosto è il mese ideale per la ‘caccia’ i funghi: tempo permettendo è il periodo giusto per darsi alla raccolta di “quell’oro stagionale” che a tanta fatica spesso fa corrispondere tante soddisfazioni. In tempi di crisi però non è solo passione, può diventare un’occasione per racimolare qualcosa, per rientrare di quelle spese che, senza un lavoro, difficilmente possono essere pagate.

Nasce tutto da una denuncia, da chi di funghi ci vive perché li commercia: “Ci sono troppi cercatori abusivi che alimentano il mercato illegale”. Di questi novelli abusivi però sembra che buona parte di essi venga dalla drammatica situazione di una disoccupazione forzata: senza lavoro e magari un po’ troppo alle corde, non è più raro nelle valli anche bresciane trovare chi, quasi per forza di cose, si veda costretto ad arrangiarsi come può.

Gambe in spalla e su nei boschi, per cercare chiodini o porcini da rivendere poi ai ristoranti e affini, magari a prezzi bassi. Troppo bassi per i commercianti ‘veri’, che se già prima lamentavano “una stagione scarsa” e una magra raccolta, ora si trovano faccia a faccia con chi, la crisi, la sta pagando davvero.

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