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Cronaca Desenzano del Garda

Stranieri sfruttati per la vendemmia: sottopagati per lavorare anche 10 ore nei campi

Indagati due uomini e una donna di origini indiane: reclutavano giovani stranieri richiedenti asilo per svolgere lavori manuali nelle aziende vitivinicole della zona del Garda in condizioni di sfruttamento

Pagati pochissimo, e in gran parte in nero, per lavorare anche 10 al giorno con una pausa di 30 minuti per il pranzo. Sono queste le evidenze dell'inchiesta condotta dal commissariato di polizia di Desenzano del Garda, tra settembre e novembre 2018, coordinata dal vicequestore Bruno Pagani e che ha smascherato lo sfruttamento di decine di lavoratori nelle aziende vitivinicole del Garda.

L'indagine si è chiusa con la denuncia di tre persone, due uomini e una donna di origini indiane, per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. I tre indagati, secondo quanto appurato dagli investigatori, avevano creato una rodata organizzazione per reclutare giovani stranieri in stato di bisogno da impiegare nelle aziende vitivinicole della zona del Garda in condizioni di sfruttamento. A capo della "società" c'era la donna, mentre i due uomini si occupavano del lavoro "sporco".

In tutto sarebbero stati reclutati e sfruttati una quindicina di cittadini extracomunitari, per lo più provenienti da paesi del Centro Africa, tutti richiedenti protezione internazionale, all’epoca dei fatti alloggiati nel centro di accoglienza temporaneo in località Pergola Nuova di Desenzano del Garda, gestito da una cooperativa risultata estranea alla vicenda. Alla fine dell'anno la struttura è stata chiusa, ma questa è tutta un'altra storia.

Ai lavoratori veniva corrisposta una retribuzione molto inferiore rispetto a quanto previsto dai contratti collettivi nazionali o territoriali. Non solo: dovevano pure pagare una somma di denaro (5 euro al giorno) all'organizzazione per rimbosare le spese sostenute per il trasporto. Violata anche la normativa relativa all’orario di lavoro: i giovani stranieri lavoravano nei campi fino a 10 ore al giorno, quasi senza sosta, con una pausa di appena mezz'ora per il pranzo.  Alle aziende vitivinicole coinvolte nell'indagine sono state contestate le violazioni amministrative in materia previdenziale.          
 

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