rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Quando Brescia uccide: «Armi esportate in Siria e Libano»

A denunciarlo è il Presidente di OPAL Piergiulio Biatta, mentre in città si celebra l'EXA, mostra internazionale di armi sportive, evento attesissimo da centinaia di appassionati

Puntuale come sempre torna in città l'EXA, la mostra internazionale di armi sportive in programma alla Fiera Brixia Expo. Se la crisi colpisce più o meno tutti i settori dell'economia italiana, quello dei "mercanti di morte" non conosce invece rallentamenti di sorta, come denuncia l’osservatorio permanente sulle armi leggere (Opal): “Sono cresciute di oltre il 20% le esportazioni di armi bresciane che nel 2012 hanno raggiunto la cifra record di 316 milioni di euro. I principali destinartari continuano ad essere gli Stati Uniti (119 milioni di euro), ma tra i maggiori acquirenti figurano – nonostante il conflitto nella vicina Siria – la  Turchia (oltre 36 milioni) e l’India (oltre 10 milioni). In forte crescita anche le esportazioni verso la Russia (quasi 10 milioni) e soprattutto la Malaysia (5 milioni) mentre segnano un evidente calo soprattutto le esportazioni soprattutto verso i paesi dell’Unione europea (meno 5,6%)”.

Per quanto riguarda la Turchia, il dato non può passare inosservato perché il governo di Ankara ha ripetutamente dichiarato il proprio appoggio militare alle forze dell’opposizione siriana, in particolare al Free Syrian Army (Esercito siriano libero), e non è affatto remota la possibilità che le armi bresciane vengano sviate all’interno del paese o inviate a destinatari non dichiarati: "Destano preoccupazioni - spiega Piergiulio Biatta, Presidente di OPAL - anche i consistenti quantitativi di armi e munizioni esportate a paesi sottoposti a misure di embargo di armi come il Libano al quale nel 2012 sono state esportate armi bresciane per oltre 1,2 miliomi di euro. E sono state esportate armi bresciane anche a paesi del nord Africa dove nel 2012 sono proseguite le sollevazioni popolari nell’ambito della cosiddetta 'primavera araba' come il Marocco (oltre 1,5 milioni di euro), che persiste nell’occupazione illegale del Sahara Occidentale e con le limitazioni alle libertà delle popolazioni saharawi".

Lo scorso anno, il 22 giugno 2012, l'Opal aveva scritto al Prefetto di Brescia per chiedere di fare chiarezza in merito alle autorizzazioni per l’esportazioni di queste armi. Il Prefetto, Narcisa Brassesco Pace, ha risposto dopo 7 mesi, affermando che “le pistole cal. 9 x 9 ricadono ai fini del trasporto sotto il regime autorizzatorio della Questura, pertanto non di nostra competenza e si comunica che agli atti di quest’ufficio non emergono autorizzazioni di trasporto armi, in relazione a Paesi embargati”.

"Riteniamo che questa risposta non sia soddisfacente - continua Biatta - e per questo nei prossimi giorni invieremo al Prefetto e al Questore una dettagliata documentazione sulle esportazioni di armi bresciane a diversi paesi a rischio".

"Segnaliamo - conclude - che alcune associazioni aderenti al nostro Osservatorio stanno anche valutando di presentare un esposto alla Procura della Repubblica, per chiedere di appurare se le autorizzazione all’esportazione di armi dalla Provincia di Brescia rispettano le normative nazionali e comunitarie vigenti".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Quando Brescia uccide: «Armi esportate in Siria e Libano»

BresciaToday è in caricamento