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Cronaca Palazzolo sull'Oglio

Uccide la moglie, poi scompare: fa ricorso e blocca il risarcimento per i familiari

Il ricorso in Cassazione presentato dall'avvocato di Chaambi Mootaz, condannato per l'omicidio di Daniela Bani e ancora latitante, impedisce ai genitori della giovane donna di accedere ai fondi per le vittime di reati violenti

Condannato per aver ucciso la moglie - massacrandola con ben 37 coltellate- non ha mai fatto un giorno di carcere. Non solo: Chaanbi Mootaz - scappato in Tunisia subito dopo aver ammazzato la  Daniela Bani - ha deciso, insieme al suo legale, di rivolgersi alla Cassazione per far annullare le sentenze di primo e secondo grado.

Un ricorso di 38 pagine che impedisce alla famiglia della giovane donna - ammazzata nel settembre 2014 nella casa di Palazzolo dove viveva con il marito (latitante da anni) e i figli- di accedere ai fondi dello Stato per le vittime dei reati violenti. I contributi vengono infatti erogati solo quando la sentenza diventa definitiva.

Davvero un colpo durissimo per i genitori della giovane donna che dal  2014 stanno crescendo i figli - di 7 e 11 anni - della coppia. "È come se nostra figlia fosse stata uccisa un'altra volta" ha detto Giuseppina Ghilardi, madre di Daniela.

Nel ricorso in Cassazione la difesa di Chaanbi Mootaz sostiene che non ci sarebbero elementi che proverebbero che il 37enne tunisino - fuggito nel paese d'origine il giorno dopo il delitto per nascondersi chissà dove -  si sarebbe sottratto volontariamente all'arresto. Non solo, il ricorso mette in dubbio il decreto di latitanza: per i legali dell'uomo le autorità italiane non avrebbero fatto abbastanza per rintracciarlo in Tunisia.

Ad incastrarlo c'è anche lo straziante racconto del figlio maggiore, che si trovava in casa al momento del delitto. In un commuovente tema, scritto a scuola e letto in tribunale durante il processo d'appello, il piccolo ha descritto l'uccisione della madre:  "Ho visto mia mamma e mio papà che andavano verso la loro camera e hanno chiuso la porta a chiave e da qual momento non ho più sentito mia mamma. Poi dopo qualche minuto ho visto passare per il corridoio mio papà però stavolta senza la mamma e mi sono chiesto: "Ma che fine ha fatto mia mamma?". 
E da quel momento non l'ho più vista
" si legge in un passaggio delle scritto.

Un racconto messo in dubbio dall'avvocato del 37enne tunisino che avrebbe espresso perplessità anche sulla presenza in casa dell'uomo al momento dell'omicidio di Daniela.

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