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Patrizia, morta a 33 anni dopo un'operazione: "Processate il marito"

Svolta nel processo sulla morte di Patrizia Rodi. La Corte d'appello di Brescia ha assolto i medici indagati, chiedendo al pm che il marito venga processato per omicidio volontario

Nuovo capitolo giudiziario nella vicenda della morte al Civile di Brescia di una donna bergamasca di 33 anni, Patrizia Rodi, accaduta nel gennaio 2006 dopo un intervento in laparoscopia eseguito alla clinica Sant'Anna di Brescia tre mesi prima.

La Corte d'appello di Brescia ha confermato la sentenza di assoluzione in primo grado per i due medici coinvolti, ma gli atti sono stati rinviati all'ufficio del pubblico ministero chiedendo che il marito della donna venga processato per omicidio volontario.

La ragione per la quale è ipotizzato l'omicidio volontario sarà chiaro tra 15 giorni, al deposito delle motivazioni della sentenza di assoluzione dei medici.

L'uomo aveva accompagnato la moglie in ospedale tre giorni dopo l'operazione, dopo la quale la donna avrebbe subito cominciato a stare male; un ritardo che potrebbe esserle stato fatale: la 33enne è deceduta dopo tre mesi di coma. Il marito è stato anche condannato al pagamento di 30mila euro di danni a ciascuna delle parti civili, oltre che delle spese processuali.

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