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Cronaca

Consiglio di Stato: pasticcio presidi, a Brescia ne saltano quarantotto

Il Consiglio di Stato non ha accolto l'istanza del ministero dell'Istruzione che chiedeva di sospendere la sentenza del Tar Lombardia con cui il 18 luglio scorso era stato annullato il concorso per dirigente scolastico. Formigoni: "500 sedi scoperte"

Adesso è ufficiale: quando inizierà l'anno scolastico in Lombardia una scuola su due sarà senza preside Nella sola Brescia gli "aspiranti" che salteranno saranno in tutto quarantotto.

Ieri, il Consiglio di Stato ha deciso di non sospendere la sentenza del Tar Lombardia con cui il 18 luglio scorso era stato annullato il concorso per dirigenti scolastici. Il motivo è che le buste con i nomi dei candidati erano sottili e non garantivano l'anonimato.

La conseguenza è che i 355 vincitori (in tutto 406 sono risultati idonei) non potranno entrare di ruolo. E già loro non bastavano a coprire i circa 500 posti vacanti su 1.224 scuole.

L'ufficio scolastico regionale nominerà dei reggenti, cioé presidi di altre scuole che si occuperanno anche degli istituti 'orfani'. E "più di mille scuole avranno presidi a mezzo servizio" ha spiegato il direttore Giuseppe Colosio, che spera si possano accelerare i tempi del ricorso. Nel merito, infatti, dovrebbe essere discusso al Consiglio di Stato fra tre mesi, il 20 novembre.

Per lui il "rammarico è che non sia stato colto il fatto che il concorso si è svolto nella piena regolarità. E la semplice ipotesi astratta della violazione dell'anonimato ha messo in crisi una procedura delicata e per noi necessaria".

Appena arrivata, la notizia ha creato un sacco di polemiche. Il presidente della Regione, Roberto Formigoni, e l'assessore all'Istruzione, Valentina Aprea, hanno chiesto al governo di indire subito un nuovo concorso e hanno polemizzato con le "farraginose procedure ministeriali", tornando a chiedere più poteri sulla gestione degli organici.

Si tratta di una questione su cui fra Stato e Regione è aperto un contenzioso davanti alla Corte Costituzionale. Dal Miur ricordano che il Ministero non replica a commenti di altre istituzioni o sentenze della magistratura.

Dalla politica, invece, fioccano commenti bipartisan preoccupati per l'avvio dell'anno scolastico con reggenti o presidi di altre regioni. E le preoccupazioni sono anche degli addetti ai lavori.

Colosio ha ammesso che "la scuola della Lombardia si trova in una turbolenza difficile da sostenere". Cgil, Cisl e Uil hanno parlato di preoccupazione per presidi a mezzo servizio che non possono muoversi senza spendere di loro, né nominare vicari ma devono essere presenti a tutti gli scrutini.

"La preoccupazione - ha concluso il segretario FLC Cgil Lombardia Corrado Barachetti - si somma a quella più generale per l'anno scolastico che non è mai partito in una situazione così precaria".
 

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