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Cronaca

Niente più circo a Cunettone, Orfei non ci sta

Mentre da Puegnago fanno sapere che non vogliono più il circo, il responsabile dell’“Armando Orfei” racconta la sua verità.

“Ci urlano che siamo assassini, ma del circo non sanno niente”. Niemen, giovane responsabile del circo Armando Orfei, in questi giorni sul Garda, non accetta le accuse che, quotidianamente, gli vengono rivolte, e in un’intervista al dorso bresciano del Corriere della Sera spiega la sua verità su come vengono trattati gli animali, o almeno i  suoi, all’interno del circo. 

Il sindaco di Puegnago, Adelio Zeni, ha recentemente annunciato una variante urbanistica per impedire che in futuro il circo non possa più fermarsi nell’area adiacente a Cunettone di Salò. Il motivo? Impedire le regolari azioni di protesta ad ogni arrivo di carovana circense, azioni che puntualmente si sono verificate nei giorni scorsi quando sono arrivati i nomadi del Circo Armando Orfei. 

Niemen però difende la bontà del suo lavoro e il trattamento riservato agli animali. Il giudizio sugli attivisti (quelli intervenuti a Puegnago sono del Comitato contro Green Hill)? «Parlano per slogan, senza un minimo di informazione. Adesso è di moda essere animalisti». In merito agli animali: «Sul piano legale noi abbiamo tutto in regola: permessi, autorizzazioni, controlli. Gli animali sono l’aspetto gestionale più importante. Le polemiche sono senza senso e tipicamente italiane, in Europa non succede niente di tutto ciò. Gli animali non sono strappati dal loro habitat naturale, ma nati in cattività. Spesso il circo li salva da morte sicura». 

Un commento anche sui circhi senza animali, come il Cirque du Soleil: «È la classica eccezione che conferma la regola. Quel circo va solo nelle grandi città, non viene certo a Puegnago perché sa bene che andrebbe in perdita. Quello di Nando Orfei era un circo storico, ma quando ha deciso di eliminare gli animali ha chiuso». 

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