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Cronaca Lonato del Garda / Maguzzano

Maguzzano da salvare: «Vincolo storico a tutela dell’abbazia»

Dopo la prima denuncia arrivata dall'opposizione di ViviAmo Lonato anche il Comitato Parco Colline Moreniche del Garda chiede che sia rispettato "il vincolo storico di tutela dell'antico Comune monastico di Maguzzano"

Nel cemento c’è la storia dell’Italia allo specchio. Lo scriveva Il Sole 24 Ore nel non troppo lontano 2009, e l’assunto torna di moda (e di continuo) quando ci avviciniamo al lago di Garda, ancora più di moda e ancora più attuale con la recente vicenda che riguarda gli 8mila metri quadri di cemento che ‘accerchieranno’ la monastica abbazia di Maguzzano, a pochi passi da Lonato. Anche il Comitato Parco Colline Moreniche del Garda scende in campo per difendere l’area interessata: “Oltre a chiedere espressamente l’esclusione dalle previsioni del PGT di tale insediamento residenziale – spiega infatti il segretario Gabriele Lovisetto – Il Comitato fin dal gennaio 2008 ha sottoposto alla Soprintendenza e alla Direzione dei Beni Ambientali e Architettonici, al Ministero dell’Ambiente, al Ministero delle Attività Culturali, al Comune di Lonato, alla Regione Lombardia e alla Guardia di Finanza la richiesta di vincolo per tutelare l’intera area dell’antico Comune monastico di Maguzzano”.

Il PGT approvato nel 2010 prevede comunque “la realizzazione di una struttura residenziale di circa 3200 mc con altezza massima di 7,5 metri a Maguzzano”. E dall’opposizione Daniela Carassai (consigliere per ViviAmo Lonato), oltre ai vincoli ambientali, ricorda all’amministrazione “il vincolo di in edificabilità sui terreni venduti nel 1938 dall’Opera Don Calabria”, vincolo che prevede che “chiunque voglia costruire sui terreni acquistati potrà farlo solo dopo aver ottenuto il consenso da parte dell’abbazia”. Chissà se questo consenso è mai arrivato, mentre la mobilitazione ambientale prende forma popolare, con un incontro-manifestazione previsto per sabato 17 novembre alle ore 15 proprio nel piazzale antistante la celebre abbazia.

“Il prestigio dell’area, e i vincoli a cui sottoposta – concludono Carassai e Lovisetto – meritano l’indispensabile coinvolgimento e partecipazione della popolazione. La presenza di quanti difendono l’ambiente, di quanti amano il paesaggio, la sua storia e la sua cultura, e di quanti si identificano in esso, è determinante per lanciare un messaggio forte all’amministrazione”.

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